IL DIBATTITO

Web tax, i commercialisti chiedono lo stop alle sanzioni per il primo anno

Alla pubblica consultazione dell’Agenzia delle Entrate presentate le proposte del gruppo di lavoro, che ha affrontato anche il tema dei rischi di doppia tassazione

Pubblicato il 05 Gen 2021

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Le sezioni di Milano delle associazioni sindacali Aidc (Associazione italiana dottori commercialisti ed esperti contabili) e Ugdcec (Unione dei giovani dottori commercialisti ed esperti contabili) hanno partecipato alla pubblica consultazione dell’Agenzia delle Entrate sulla bozza di provvedimento attuativo delle norme sull’imposta sui servizi digitali. Il gruppo di lavoro ha suggerito la possibilità di disporre, per il primo anno in cui la norma è operativa, la non applicazione di sanzioni: una proposta nata “anche in considerazione dell’importante impatto che le disposizioni sui servizi digitali avranno su realtà economiche molto dimensionate e tenendo conto anche dei tempi di attuazione operativa delle nuove disposizioni”, si legge nella nota dell’associazione.

Il pericolo? Pagare due volte

Tra i temi affrontati nell’incontro, un aspetto particolarmente delicato è quello della potenziale doppia tassazione in relazione alla medesima fattispecie. “Considerando come i ricavi da servizi digitali sono tassati con aliquota del 3 per cento al lordo dei relativi costi, il fenomeno di doppia tassazione potrebbe verificarsi in tutti quei casi in cui intervengano (nella medesima transazione verso l’utente finale) più soggetti – si legge in una nota di Aidc -. A titolo di esempio, si può pensare al caso dell’intermediario di fornitura di servizi pubblicitari che andrebbe escluso da tassazione in quanto il ricavo da pubblicità mirata dovrebbe sorgere solo in capo a colui che veicola il messaggio pubblicitario nella fase finale e non in quelle intermedie”.

Ginevra (Aidc): “Speriamo che le osservazioni siano tenute in conto”

Per Edoardo Ginevra, presidente di Aidc Milano, “la norma, per quanto di interesse diretto di aziende di più ampie dimensioni, presenta diverse difficoltà e criticità operative e speriamo che l’Agenzia delle Entrate possa tenere in adeguato conto tutte le osservazioni formulate dagli operatori valorizzando così il virtuoso processo di pubblica consultazione preventiva che questa volta è stato apprezzabilmente intrapreso”.

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