SCENARI

Zuckerberg controlla i dati di un terzo della popolazione globale

La galassia di siti Facebook accentra 7 miliardi di utenti, quasi la metà di tutti quelli attivi delle principali piattaforme social e pari al 34,6% degli abitanti mondiali. YouTube vince sui video e TikTok conquista la Generazione Z ma c’è l’incognita del ban Usa. Il report di Buy Shares

Pubblicato il 14 Ago 2020

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Facebook e le altre piattaforme social che fanno capo a Mark Zuckerberg hanno accesso ai dati di circa 6,98 miliardi di utenti, pari al 47,8% degli utenti attivi delle 15 principali reti social del mondo (considerato che ogni piattaforma ha anche molteplici account per lo stesso utente, e ogni account è conteggiato singolarmente). Gli utenti di Facebook rappresentano il 34,6% della popolazione mondiale.

Lo afferma un’analisi effettuata da Buy Shares e aggiornata al mese di luglio che mette in fila le più grandi piattaforme social per numero di utenti: Facebook, WhatsApp, YouTube, Messenger, WeChat, Instagram, TikTok, QQ, Weibo, QZone, Reddit, Kuaishou, Snapchat, Pinterest e Twitter.

Escludendo i social di proprietà di Zuckerberg, le altre piattaforme messe insieme hanno un totale di 7,68 miliardi di utenti attivi. Questo vuol dire che in mano a tutti i social globali ci sono i dati di 14,6 miliardi di utenti (sempre considerato che una stessa persona può avere molteplici account).

Dominio della galassia Facebook

Facebook è la piattaforma social più grande al mondo con 2,6 miliardi di utenti. WhatsApp ha due miliardi di utenti attivi ed è la seconda più grande tra le piattaforme di Zuckerberg e la terza al mondo dopo YouTube di Google.

Facebook Messenger conta invece 1,3 miliardi di utenti ed è quarta tra i grandi social mondiali, seguita da WeChat con 1,2 miliardi. Instagram, sempre nella galassia Facebook, conta 1,08 miliardi di utenti attivi nel mondo.

Facebook “mangia la concorrenza”

Secondo lo studio di Buy Shares, i social network della galassia Zuckerberg controllano una base utenti così vasta perché Facebook cerca senza sosta di comprare o adottare le funzionalità dei suoi concorrenti. Per esempio, secondo Buy Shares, Facebook è stata capace di replicare sulla sua piattaforma la maggior parte delle feature di Snapchat e ha poi aggiunto le Storie e i messaggi instant photo a Instagram, Messenger e WhatsApp. Il modello di business delle app di Facebook è così diventato simile a quello di Snapchat, secondo Buy Shares.

Con un dominio così esteso Facebook è arrivata – come noto – a porre dubbi di possibile monopolio ai regolatori. Anche negli Stati Uniti alcuni parlamentari hanno ipotizzato uno “spezzatino” Facebook per ripristinare una corretta concorrenza di mercato. Altri hanno proposto di vietare a Facebook di acquisire in futuro altre grandi reti social, per non ripetere l’accentramento avvenuto con l’acquisizione di WhatsApp. I critici di Zuckerberg affermano che Facebook non ha concorrenti perché li compra.

L’astro di TikTok oscurato dal “ban” di Trump

Questo non vuol dire che Facebook sia davvero riuscita ad azzerare la concorrenza. A incalzarla è soprattutto YouTube, che fonda il suo successo sul video-sharing. Mark Zuckerberg deve ancora sviluppare o trovare un prodotto in grado di rivaleggiare con la piattaforma di proprietà di Google.

Un altro temibile rivale, secondo Buy Shares, è l’astro nascente TikTok, ormai settima nella classifica dei grandi social globali (800 milioni di utenti) e che “ha superato Facebook in vari ambiti. Nonostante sia attiva solo dal 2017, TikTok surclassa Facebook nell’attrarre gli utenti della Generation Z“, si legge nell’analisi. La piattaforma cinese “capisce le abitudini e le preferenze di questa fascia demografica meglio di Facebook”.

Il presidente Usa Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che vieta l’uso di TikTok negli Stati Uniti, insieme a un altro ordine esecutivo contro WeChat, definendo le due app cinesi una minaccia alla sicurezza nazionale perché violerebbero la privacy dei cittadini americani.

Buy Shares riconosce che Zuckerberg potrebbe risalire anche tra il pubblico dei più giovani se Trump andrà avanti col suo “ban”.

La mossa della Casa Bianca potrebbe anche essere vista come una ritorsione contro la Cina che ha messo al bando i grandi social network americani. Zuckerberg si è recato più volte in visita a Pechino per trattare con le autorità e cercare di far togliere Facebook dalla black list – finora senza fortura. Ma se Zuckerberg dovesse spuntarla, per la galassia delle reti social di Menlo Park si aprirebbe davvero un’occasione di dominio globale, considerato che la Cina ha una popolazione di oltre 1 miliardo di persone.

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