POST-CORONAVIRUS

Sanità digitale: il Parlamento Ue punta a 9,4 miliardi per EU4Health

Gli Stati membri vogliono abbassare il budget a 1,7 miliardi, ma per gli eurodeputati l’emergenza Covid-19 ha mostrato con drammaticità che i sistemi sanitari dell’Ue devono essere rafforzati per affrontare le crisi e abilitare la digitalizzazione e il flusso di dati

Pubblicato il 15 Ott 2020

Patrizia Licata

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La Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (Envi) del Parlamento europeo ribadisce l’urgenza di finanziare con 9,4 miliardi di euro – come indicato dalla Commissione europea – il programma Eu4Health per la sanità e respinge la proposta dei Paesi membro di abbassare tale budget ad appena 1,7 miliardi. È quanto indicato nella relazione adottata dalla Commissione Envi sul programma EU4Health: ridurre gli investimenti non permetterà all’Ue di adottare un programma sanitario ambizioso che assicuri che le strutture sanitarie siano capaci di affrontare e resistere a future emergenze.

Il Covid-19, hanno sottolineato gli eurodeputati dell’Envi, ha dimostrato che l’Unione europea ha urgente bisogno di rafforzare i sistemi sanitari e dare supporto alla digitalizzazione del settore healthcare tramite lo European eHealth Record, proposto dalla Commissione Ue per passare in digitale i dati sanitari e abilitarne il flusso tra i Paesi membro.

Più digitalizzazione con l’e-health

EU4Health è l’iniziativa della in ambito sanitario che è stata inserita nel Recovery fund da 750 miliardi di euro approvato dalla Commissione europea lo scorso maggio per aiutare la ripresa economica dei paesi dell’Unione dopo il grave impatto del coronavirus. La Commissione ha suggerito un finanziamento da 9,4 miliardi di euro. La salute pubblica, insieme a digitale e ambiente, è uno dei pilastri del Recovery Fund. L‘Europa vuole essere pronta a prossime eventuali crisi.

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La relazione dell’Envi (di cui è stato rapporteur Cristian-Silviu Buşoi, EPP, Romania) propone, tra l’altro, una maggiore focalizzazione sulla prevenzione, la riduzione delle diseguaglianze nell’accesso alle cure, la digitalizzazione della sanità tramite la creazione e l’applicazione dello European eHealth Record, misure per affrontare il problema della resistenza alla vaccinazione in tutta l’Ue, un maggior impegno dell’Ue nella lotta al cancro in sinergia con il Beating Cancer Plan dell’Europa, prevenzione e gestione delle malattie croniche, come il diabete di tipo 2 e le patologie cardiovascolari, l’adozione di misure più specifiche per risolvere la mancanza di medicine e usare meglio gli antimicrobici, come gli antibiotici, e la promozione della salute tramite la sensibilizzazione sui rischi, come quelli creati dal fumo e dall’abuso di alcol.

Uno Steering Group per implementare la strategia

Per assicurare una efficace implementazione della strategia gli eurodeputati propongono l’istituzione di uno Steering Group composto da esperti indipendenti del settore della sanità pubblica.

Viene inoltre richiesta una maggiore collaborazione a livello Ue per rendere i Paesi pronti a nuove eventuali emergenze sanitarie. L’Envi vorrebbe perciò un rafforzamento dei poteri per il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e per l’Agenzia europea per i medicinali (Ema).

Il Parlamento europeo voterà su questo report della Commissione ambiente e sanità non più tardi della sessione plenaria dell’11-12 novembre, dopodiché il Parlamento sarà pronto ad avviare i negoziati con gli Stati-membro. L’obiettivo è riuscire a implementare il programma dall’inizio del 2021.

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