L'INTERVENTO

Pagamenti digitali, Abi: “No a esclusività di strumenti e canali. Puntare su incentivi”

Il direttore generale Giuseppe Sabatini in audizione alla Camera: “L’Italia risulta ultima nella graduatoria dell’utilizzo pro-capite dei pagamenti elettronici. Necessario evitare interventi sui prezzi dell’offerta dei servizi”

Pubblicato il 25 Nov 2020

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Per spingere gli italiani a un maggior utilizzo delle carte di credito e strumenti di pagamento elettronici “occorre perseverare nell’incentivare gli operatori del mercato, evitando interventi sui prezzi dell’offerta dei servizi”. E’ quanto ha detto il direttore generale dell’Abi Giuseppe Sabatini in audizione alla commissione Finanze della Camera sulla tracciabilità dei pagamenti elettronici precisando che eventuali interventi sui prezzi dei servizi “oltre ad essere in contrasto con i principi costituzionali, hanno impatti negativi sul livello concorrenziale del mercato, appiattendo l’offerta di servizi, possono causare effetti distorsivi tra operatori e svantaggiare i prestatori italiani nel contesto europeo, incidendo negativamente sulla qualità, sulla sicurezza e sull’innovazione, fattori cruciali per essere competitivi in questo mercato”.

Sabatini ha assicurato che in Italia “il mercato dei servizi di pagamento è molto concorrenziale e dinamico a tutti i livelli, come testimoniato dalla vivacità dell’evoluzione tecnologica dei prodotti e servizi, dal dinamismo delle aggregazioni, dall’interesse di nuovi operatori non bancari che entrano numerosi nel mercato, dalla pluralità delle offerte ai clienti finali, che mirano a fornire a cittadini e imprese sempre più ampie possibilità di scelta e un’esperienza di servizio facile, sicura, accessibile e “integrata”.

Il direttore generale dell’Abi ha sottolineato poi che nell’azione di stimolo dei diversi strumenti di pagamento elettronici in un contesto di mercato altamente concorrenziale, occorre mantenere un approccio inclusivo e rispettoso delle scelte e preferenze dei pagatori e dei beneficiari tra le diverse forme “digitali”, “senza imporre esclusività né di canali né di strumenti, in particolare nei pagamenti verso la Pubblica Amministrazione, aspetto che di recente ha sollecitato anche l’attenzione della Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato”.

Quanto alla possibilità di pagare con carta e dispositivo mobile senza contatto al punto vendita, le diverse tipologie di wallet ma soprattutto la possibilità di effettuare bonifici istantanei mediante un unico standard europeo, Sabatini ha ricordato che le banche italiane sono state tra le prime nel 2017 ad aderire allo schema europeo e a offrire il servizio. “Oggi siamo tra i paesi europei dove la percentuale di clienti che può usufruire di questo servizio è più elevata (85%). Come Abi stiamo lavorando nei consessi europei di cooperazione per creare la possibilità di utilizzare in modo armonizzato questo strumento anche al punto vendita”.

“La nostra economia soffre più di quella di altri Paesi europei dove, sotto il profilo dell’efficienza economica, il bilanciamento tra uso del contante e degli strumenti di pagamento elettronico è senza dubbio migliore rispetto al nostro – ha spiegato – Nonostante l’evoluzione recente del mercato mostri una notevole progressione nell’uso di strumenti diversi dal contante, ancora una volta, nei dati comparati pubblicati nel 2020 dalla Banca centrale europea, l’Italia risulta ultima nella graduatoria dell’utilizzo pro-capite degli strumenti di pagamenti elettronici”.

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