LA RICERCA

La nuova sfida delle banche: ecco rischi e opportunità dei token

Lo studio S&P Global ratings: l’utilizzo degli strumenti basati sulla blockchain è aumentato durante il coronavirus. L’analista Mohamed Damak: “Ma è ancora da dimostrare che possano sostituire i prodotti finanziari tradizionali”

Pubblicato il 02 Lug 2020

Antonio Dini

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Il coronavirus e l’evoluzione della tecnologia stanno avendo un impatto forte sul sistema bancario tradizionale. Davanti ci sono gli effetti della “tokenizzazione”, sostiene una ricerca di S&P Global Ratings intitolata “The future of banking: building a token collection“, ma oltre a quelli anche altre applicazioni stanno trasformando i servizi digitali.

La ricerca di S&P Global Ratings spiega molti dei casi d’uso delle tecnologie digitali nell’industria finanziaria. “Dal nostro punto di vista – ha detto l’analista della società, Mohamed Damak – la tokenizzazione offre molti benefici inclusa la possibilità di frazionare gli asset, cosa che potenzia la loro possibile liquidità e apre le porte a investitori o a mutuatari che sarebbero invece stati esclusi dalle opzioni attuali”. Inoltre, secondo il report la tecnologia permetterà l’entrata nel mercato di nuovi attori, rendendo ancora più difficile la vita per gli incumbent del settore, in questo caso gli istituti bancari e in particolare i profitti che derivano dalla gestione degli asset finanziari.

In realtà, secondo il rapporto il settore ha anche molti altri problemi da affrontare, inclusi quelli derivanti dalle differenti velocità di chi deve creare le varie cornici legali nazionali e internazionali per il funzionamento dei sistemi di tokenizzazione.

“Che qualche forma di tokenizzazione possa realmente rimpiazzare dei prodotti finanziari – ha detto Damak – resta ancora da dimostrare. Ma può avere degli effetti positivi su alcune linee di business molto specifiche, come ad esempio la raccolta di capitali, il finanziamento delle Pmi, la liquidazione di attività illiquide”.

Secondo Damak, infine, “La tokenizzazione degli asset potrebbe creare le condizioni per avere un modo conveniente e più efficiente dal punto di vista dei costi per consentire che una nuova clientela abbia accesso a prodotti per la gestione degli asset che solitamente vengono offerti solo a persone che hanno un ampio patrimonio personale”.

La tokenizzazione è il processo di creazione di una o più rappresentazioni digitali di un’attività fisica o non fisica (comprese le attività finanziarie) e della loro gestione su registri distribuiti. Esistono diversi tipi di token, tra cui i token di pagamento, i token di utilità e token per gli asset. La ricerca si è concentrata particolarmente su questi ultimi.

Secondo uno studio condotto da Greenwich Associates e basato sulle risposte di 109 dirigenti attivi nello spazio della blockchain e della tecnologia finanziaria in tutto il mondo, la raccolta di fondi per start-up e collocamenti privati sono percepiti come le migliori applicazioni per la tokenizzazione. Anche la cartolarizzazione dei flussi di cassa e dei prodotti immobiliari, insieme al collocamento del debito privato, rientrano nei primi cinque settori di applicazione. Dati i grandi volumi di transazioni in alcuni di questi segmenti, se la tokenizzazione dovesse decollare potrebbe diventare molto popolare in poco tempo.

La tokenizzazione sta attirando l’attenzione di molti soggetti per via della sua capacità di frazionare gli asset, trasformarli in liquidità e per la inclusione finanziaria. Rendono infatti i mercati più efficienti, consentono di avere transazioni più sicure e offrono una maggiore trasparenza della proprietà.

I prerequisiti in base ai quali la tokenizzazione possa avere successo, infine, si basano sulle caratteristiche dell’ambiente normativo, sull’utilizzo delle tecnologie corrette, sulle procedure in atto per contrastare il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo, sulla custodia degli asset.

La tokenizzazione può cambiare i sistemi finanziari in molti modi, andando a toccare alcune aree che sono da sempre state di pertinenza degli istituti di credito, come ad esempio la gestione della proprietà di asset finanziari molto complessi.

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