MERCATI

Nasdaq: Microsoft, Apple e Amazon bruciano 2mila miliardi di market cap

Le tre maggiori aziende quotate al “listino tecnologico” in tre mesi sono passate da un valore combinato di 3.800 miliardi a 1.900 miliardi. Da aprile però è iniziata la ripresa. Si salva Wall Street, in perdita le Borse asiatiche

Pubblicato il 27 Mag 2020

nasdaq

La pandemia di coronavirus ha prodotto un impatto devastante sui mercati azionari mondiali, causando il crollo dei prezzi di numerosi titoli e bruciando centinaia di miliardi di valore negli indici delle principali Borse. Infatti, la  capitalizzazione di mercato delle cinque più grandi Borse globali è calata di 1,3 trilioni (1.300 miliardi) di dollari nel primo trimestre del 2020, passando da 52,05 trilioni a gennaio  a 50,75 trilioni a marzo. Lo rivelano i dati compilati da BuyShares.

Si salva la New York Stock Exchange, la più grande Borsa mondiale, il cui valore è salito da 22,9 trilioni di dollari a gennaio a 25,5 trilioni alla fine di marzo, con un guadagno di 2,9 trilioni nella capitalizzazione di mercato totale.

Non così il Nasdaq. La seconda Borsa più grande, dove vengono scambiati per la maggior parte titoli tecnologici, aveva raggiunto a gennaio un valore di 13,2 trilioni di dollari. Alla fine del primo trimestre del 2020, il dato è sceso a 11,2 trilioni. I titoli dei tre big Microsoft, Apple e Amazon hanno tutti registrato una flessione.

Nasdaq, crolla la capitalizzazione dei big

Le tre maggiori aziende quotate al Nasdaq hanno visto calare la loro capitalizzazione di mercato nel primo trimestre del 2020. Alla fine di febbraio il market cap combinato di Microsoft, Apple e Amazon era di 3,8 trilioni di dollari, ma alla fine di marzo era crollato a 1,9 trilioni.

L’impatto è stato drammatico a febbraio, quando le cinque maggiori aziende americane per capitalizzazione di mercato, ovvero Alphabet, Amazon, Apple, Facebook e Microsoft, che insieme rappresentano circa un quinto del valore dell’indice S&P 500, hanno perso un quarto di trilione di dollari. In totale lo S&P 500 ha perso più del 3,6% del suo valore.

Amazon si è poi rapidamente ripresa, beneficiando della situazione di emergenza innescata dalla pandemia che moltiplica le vendite online e il ricorso ai servizi cloud. Di riflesso, la capitalizzazione di mercato del colosso dell’e-commerce e del cloud ha guadagnato oltre 90 miliardi di dollari da metà febbraio a fine aprile, raggiungendo livelli record che hanno, tra l’altro, aggiunto 5 miliardi di dollari alla già cospicua fortuna del fondatore e ceo Jeff Bezos.

Anche Microsoft, dopo la trimestrale positiva pubblicata ad aprile, dove brillano i risultati del cloud, è in rialzo. L’azienda ha tuttavia messo in guardia gli investitori sulle incertezze che potrebbero pesare sulle prestazioni della seconda metà dell’anno.

Su Apple, invece, il  mese scorso è arrivato il downgrade di Goldman Sachs, che teme che l’emergenza coronavirus possa impattare negativamente sulle vendite degli iPhone e degli altri device prodotti dalla casa di Cupertino. L’indicazione della banca d’affari è “sell”, vendere, con il prezzo target del titolo che scende da 250 a 233 dollari.

Wall Street soffre ma cresce

A Wall Street è Berkshire Hathaway il titolo con la quotazione più alta tra quelli scambiati sulla piazza newyorkese: la capitalizzazione di mercato è oggi di 410,7 miliardi di dollari. Berkshire Hathaway è anche il titolo con il valore maggiore su scala globale. Questo non vuol dire che sia rimasto esente dagli impatti della crisi innescata dal Covid-19: a gennaio il titolo veniva scambiato a 345 dollari, a fine marzo il prezzo è crollato del 45% a 240. Alla fine della scorsa settimana le azioni di Berkshire Hathaway erano risalite intorno ai 263 dollari.

Johnson& Johnson è la seconda azienda quotata a New York con la più alta capitalizzazione di mercato (380,2 miliardi di dollari). Anche qui il titolo ha risentito degli effetti della pandemia, con il valore  che dai 149,9 dollari di febbraio è sceso a 111,14 dollari a fine marzo. Alla fine della scorsa settimana era risalito a 144,3 dollari.

Segue la banca JP Morgan Chase con un market cap di 276,9 miliardi di dollari alla New York Stock Exchange. Ma il suo valore è crollato di oltreil 40% durante il picco della pandemia, passando dalla  capitalizzazione di 425,6 miliardi a febbraio a  244,6 miliardi a fine marzo.

In perdita le Borse asiatiche

La terza più grande Borsa mondiale, Japan Exchange Group, ha perso quasi 1 trilione di dollari di valore nei primi tre mesi dell’anno, con la capitalizzazione di mercato scesa dai 6 trilioni di gennaio a poco più di 5 trilioni alla fine di marzo.

Infine, la Borsa di Shanghai e quella di Hong Kong hanno subito una flessione complessiva della loro capitalizzazione di mercato pari a 835 miliardi di dollari, passando da un valore di 9,7 trilioni a gennaio a 8,9 trilioni alla fine di marzo.

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