STRATEGIE

Nexi non ferma lo shopping: nel mirino la rete di Ubi

Secondo indiscrezioni l’accordo sarebbe in dirittura d’arrivo. Il ceo Bertoluzzo: “Il gruppo è posizionato in modo unico per un’ulteriore crescita. Potranno essere catturate ulteriori opportunità di M&A”

Pubblicato il 17 Nov 2020

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Non si ferma lo shopping di Nexi, dopo la fusione con Nets. Sul tavolo non c’è solo l’operazione con Sia che dovrà essere formalizzata entro fine dicembre, sotto la regia di Cassa Depositi e Prestiti ma anche – stando a indiscrezioni – la rete merchant di Ubi. L’accordo sarebbe in dirittura di arrivo.

D’altronde la volontà di espansione di Nexi sta tutta nelle parole del ceo, Paolo Bertoluzzo. Il gruppo è posizionato “in modo unico per un’ulteriore crescita organica e inorganica”, ha spiegato il manager agli analisti, indicando che potranno essere catturate “ulteriori opportunità di M&A in tre settori” quali i portafogli merchant di terzi, gli asset di pagamento di istituti bancari ma anche soluzioni tecnologiche con nuovi prodotti.

La fusione con Nets, leader in Nord Europa e con significative potenzialità di crescita in Germania, Austria, Svizzera, Polonia, ed il Sud-Est Europe è per Nexi (dopo la combinazione con Sia) un ulteriore passo, ha evidenziato Bertoluzzo, per dare vita alla “più grande piattaforma paneuropea” con la “migliore” tecnologia e con un “portafoglio completo di soluzioni in tutto l’ecosistema dei pagamenti, con punti di forza chiave nell’acquisizione e nell’eCom”.

La “nuova Nexi” che resterà quotata in Borsa a Milano – alla guida ci saranno sempre Paolo Bertoluzzo come ceo e Michaela Castelli come presidente – avrà accesso ad un mercato su 25 paesi e per 4.600 miliardi in termini di spesa dei consumatori e con una penetrazione media dei pagamenti digitali al 33% e il suo portafoglio si amplierà coprendo tutto l’ecosistema dei pagamenti.

In aggiunta ai circa 150 milioni di euro di sinergie ricorrenti annue a regime derivanti dalla combinazione con Sia, si prevede che la fusione di Nexi con Nets generi un’ulteriore significativa opportunità di creazione di valore con circa 170 milioni di sinergie ricorrenti annui a regime.

La combinazione Nexi-Sia-Nets genererà, secondo le stime, ricavi aggregati pro-forma al 2020 pari a circa 2,9 miliardi euro e un ebitda pari a 1,5 miliardi di euro. Il closing con Nets è atteso nel secondo trimestre del prossimo anno prima di Sia (nel terzo trimestre) ed entrambe le transazioni avranno un piano di integrazione definito con sovrapposizioni limitate. Le sinergie di Nexi-Nets sono focalizzate sul merchant services per i ricavi e sull’estero per i costi, mentre le sinergie di Nexi-Sia hanno come focus le aree di issuing e digital banking/corporate solutions per i ricavi e sull’Italia per i costi. Pro-forma, dopo i closing di Nets e Sia, il capitale del nuovo gruppo vedrà Cdp al 17%, Hellman & Friedman al 16%, Mercury al 10%, Advent International & Bain Capital al 10%, Intesa Sanpaolo al 5% GIC Private Equity al 3% con un flottante pari a circa il 38%.

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