LA MANOVRA

Industria 4.0, Di Maio: “Incentivi confermati”. Meno tasse per chi assume

Il ministro del Lavoro e Sviluppo economico annuncia il rifinanziamento di iper e superammortamento. Pronto il taglio dell’Ires per le imprese che investono in digitale e fanno assunzioni stabili

Pubblicato il 04 Ott 2018

industria-160913111722

Il governo pronto a rifinanziate gli incentivi del Piano Industria 4.0. L’annuncio arriva dal ministro del Lavoro e Sviluppo economico, Luigi Di Maio. “Le misure per l’iper e il super ammortamento saranno rifinanziate in Italia, così come sarà rilanciato il Piano nazionale  – ha detto in conferenza stampa il ministro dopo il vertice a Palazzo Chigi sul Def – Si tratta di azioni che aiuteranno ulteriormente le imprese”. La novità riguarda “l’abbassamento dell’Ires per le aziende che investono e che assumono, e più è stabile il contratto, più si abbasserà l’Ires”, ha poi annunciato Di Maio.  Il Mef ha stimato che per queste operazioni siano necessari circa 2 miliardi.

Finora gli effetti del sostegno a Industria 4.0 sono stati importanti. Gli ultimi dati di Ucimu, relativi alla produzione di robot, automazione e macchine utensili, presentano per il secondo trimestre del 2018 ordini in crescita del 2,8%, sia sul mercato interno (+0,5%), sia su quello estero (+3,6%).

Secondo le previsioni elaborate da Ucimu, la produzione crescerà, del 9.3%, a oltre 6,6 miliardi di euro. L’export salirà, del 4,6%, a 3,5 miliardi. Il consumo in Italia salirà, del 13,6%, a oltre 5 miliardi di euro, raggiungendo così un valore quasi doppio a quello di 4 anni fa. La vivacità della domanda italiana di investimenti in nuove tecnologie di produzione premierà sia le consegne dei costruttori italiani, attese in crescita, del 15,2%, a 3,1 miliardi, sia le importazioni che saliranno, dell’11,1%, a quasi 2 miliardi.

Con riferimento all’anno in corso, nel secondo trimestre del 2018, l’indice delle consegne di macchine da parte dei costruttori italiani ha registrato un incremento del 16,5% rispetto allo stesso periodo del 2017. Tale risultato è stato determinato dalla forte crescita registrata sul mercato interno dove le vendite sono cresciute del 45,5%. Bene anche le consegne oltre confine, salite del 9%. Se consideriamo il semestre, le consegne sono cresciute del 14% rispetto al periodo gennaio-giugno 2017; +45,6% le consegne interne; +6,8% le consegne estere. In particolare, nel primo semestre, le esportazioni di made in Italy hanno segnato un andamento positivo. Sono cresciute le vendite in Germania (+12,3%), Cina (+8,1%), Polonia (+42,3%), Spagna (+18,8%), Turchia (+42,8), India (+93,8%), Regno Unito (+22,8%) e Austria (+47,9%). Rallenta invece l’export italiano negli Stati Uniti (-8,5%) e in Francia (-1,7%).

In questo quadro di potenziale crescita l’Ucimu chiede “certezze” al governo sul futuro del piano Impresa 4.0, augurandosi che “venga rimodulato il meno possibile” e che ci sia “attenzione alla formazione”. L’appello arriva dal presidente dell’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, Massimo Carboniero, in occasione della presentazione di “31.Bi-Mu”, in programma dal 9 al 13 ottobre a Fieramilano Rho.

“Speriamo che il piano venga prorogato, così come ha detto Di Maio – ha detto il presidente Massimo Carboniero – in quanto ha risvegliato gli investimenti dormienti delle imprese manifatturiere. Al contrario una situazione di incertezza porta a un blocco degli investimenti”. In questi due anni il piano 4.0 ha avuto “un successo notevolissimo, ma solo il 46% delle aziende ne ha usufruito. La gran parte è rimasta ferma e si tratta soprattutto di piccole imprese”, spiega il presidente dell’Ucimu, aggiungendo che “a queste aziende servono periodi più lunghi. Serve che gli incentivi vengano prorogati almeno per uno o due anni”. In merito all’ipotesi di inserire anche un’aliquota del 280% per investimenti fino a 500 mila euro, sarebbe “positivo”, proprio per aiutare le Pmi.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati