INNOVAZIONE

Manovra 2021, oltre 24 miliardi per il Piano Transizione 4.0

Potenziate le risorse per lo smart manufacturing. I nuovi crediti di imposta sono previsti per due anni ma la fruizione è ridotta a tre. Ecco le novità

Pubblicato il 17 Nov 2020

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Il nuovo piano di transizione 4.0 viene potenziato, passando da 7 miliardi a circa 24,3 miliardi, e diventa strutturale. Nella manovra 2021 i nuovi crediti di imposta sono previsti per 2 anni, e viene confermata la possibilità per i contratti di acquisto dei beni strumentali definiti entro il 31 dicembre 2022 di beneficiare del credito con il solo versamento di un acconto pari ad almeno il 20% dell’importo e successiva consegna dei beni nei 6 mesi successivi (quindi, entro giugno 2023).

Inoltre la decorrenza della misura è anticipata al 16 novembre 2021 (per evitare effetti indesiderati di lock in degli investimenti che potrebbero essere effettuati negli ultimi 45 giorni del 2021). In pratica le nuove misure avranno effetto da novembre 2020 a giugno 2023.

Per tutti i crediti d’imposta, la fruizione dei crediti è ridotta a 3 anni, in luogo dei 5 anni previsti a legislazione vigente. Per gli investimenti in beni strumentali “ex super” e in beni immateriali non 4.0 effettuati nel 2021 da soggetti con ricavi o compensi minori di 5 milioni di euro, il credito d’imposta è fruibile addirittura in un anno.

E’ inoltre ammessa la compensazione immediata (dall’anno in corso) del credito relativo agli investimenti in beni strumentali (in luogo della compensazione a decorrere dall’anno successivo all’entrata in funzione dei beni ovvero dell’avvenuta interconnessione dei beni prevista dalla proposta Mise plus).

E’ previsto l’incremento dal 6% al 10% per tutti del credito beni strumentali materiali nuovi (ex super) per il solo anno 2021. Inoltre viene incremento dal 6% al 15% per investimenti effettuati nel 2021 per implementazione del lavoro agile. E’ prevista anche l’estensione del credito ai beni immateriali non 4.0 con credito al 10% per investimenti effettuati nel 2021 e al 6% per investimenti effettuati nel 2022. Per beni immateriali 4.0 viene fissato l’incremento dal 15% al 20% e il massimale da 700.000 euro a 1 milioni di euro. Per la ricerca e sviluppo si passa dal 12% al 20% e massimale da 3 milioni a 4 milioni; mentre per l’innovazione tecnologica si passa dal 6% al 10% e il massimale da 1,5 milioni a 2 milioni. Per l’innovazione green e digitale dal 10% si sale al 15% e il massimale da 1,5 milioni a 2 milioni.

Per il design e ideazione estetica dal 6% si passa al 10% e il massimale da 1,5 milioni a 2 milioni. Per il credito formazione 4.0 è prevista l’introduzione tra i costi ammissibili delle spese dirette per la formazione dei dipendenti e degli imprenditori, riconosciuto nell’ambito del biennio interessato dalle nuove misure (2021 e 2022).

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