IL DECRETO

Smart working nella PA almeno al 50%, garantito il diritto alla disconnessione

La ministra Dadone firma il provvedimento in attuazione del decreto Rilancio e alla luce degli ultimi Dpcm: adeguamento dei sistemi di valutazione e obbligo di dotazione tecnologica i punti chiave. “Tuteliamo la salute e garantiamo la continuità di servizio”

Pubblicato il 20 Ott 2020

F. Me

dadone

Tutelare la salute e garantire la continuità operativa della pubblica amministrazione. La ministra della PA, Fabiana Dadone, ha firmato il decreto ministeriale sullo smart working che attua le norme del decreto Rilancio, alla luce dei Dpcm del 13 e 18 ottobre.

Il provvedimento stabilisce che ciascuna amministrazione, con immediatezza, assicuri su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale lo svolgimento del lavoro agile almeno al 50% del personale – il Cts aveva chiesto il 75% – impegnato in attività che possono essere svolte secondo questa modalità. Può farlo in modalità semplificata ancora fino al 31 dicembre 2020.

Gli enti, tenendo anche conto dell’evolversi della situazione epidemiologica, assicurano in ogni caso le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le loro potenzialità organizzative e con la qualità e l’effettività del servizio erogato.

“Si garantisce massima flessibilità di lavoro – spiega la ministra – con turnazioni e alternanza di giornate lavorate in presenza e da remoto, comunque nel rispetto delle misure sanitarie e dei protocolli di sicurezza, anche prevedendo fasce di flessibilità oraria in entrata e in uscita”.

Il lavoratore agile alterna, dunque, giornate lavorate in presenza e giornate lavorate da remoto, con una equilibrata flessibilità e comunque alla luce delle prescrizioni sanitarie vigenti e di quanto stabilito dai protocolli di sicurezza.

Le PA sono tenute ad adeguare i sistemi di misurazione e valutazione della performance alle specificità del lavoro agile. “Il dirigente, verificando anche i feedback che arrivano dall’utenza e dal mondo produttivo, monitora le prestazioni rese in smart working da un punto di vista sia quantitativo sia qualitativo”, si legge nel provvedimento.

Lo smart working si svolge di norma senza vincoli di orario e luogo di lavoro, ma può essere organizzato per specifiche fasce di contattabilità, senza maggiori carichi di lavoro. In ogni caso, al lavoratore sono garantiti i tempi di riposo e la disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro. Inoltre, i dipendenti in modalità agile non devono subire penalizzazioni professionali e di carriera.

Focus anche sulla dotazione tecnologica: le amministrazioni si adoperano per mettere a disposizione i dispositivi informatici e digitali ritenuti necessari, ma comunque rimane consentito l’utilizzo di strumentazione di proprietà del dipendente.

Per i lavoratori fragili si favorisce l’assegnazione di mansioni diverse e di uguale inquadramento si promuove il loro impegno in attività di formazione.

Infine, nella rotazione del personale, l’ente fa riferimento a criteri di priorità che considerino anche le condizioni di salute dei componenti del nucleo familiare del dipendente, della presenza di figli minori di quattordici anni, della distanza tra la zona di residenza o di domicilio e la sede di lavoro, ma anche del numero e della tipologia dei mezzi di trasporto utilizzati e dei relativi tempi di percorrenza;

“Data l’importanza della continuità dell’azione amministrativa e della rapida conclusione dei procedimenti – conclude il provvedimento – l’ente individua comunque ulteriori fasce temporali di flessibilità oraria in entrata e in uscita rispetto a quelle adottate.

“Dobbiamo evitare – scrive sui social Dadone – un nuovo lockdown generalizzato. I cittadini e le imprese non possono scegliere se rivolgersi o meno alle PA e per questo è importante coniugare le esigenze di salute e sicurezza di tutta la nostra comunità con la necessità di garantire servizi sempre accessibili e di qualità. Questo deve essere chiaro: è la sfida che attende ogni amministrazione e ogni singolo dipendente pubblico del Paese”.

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