DATI PERSONALI

Facebook, affondo tedesco sulla privacy

Il commissario per la protezione dei dati personali dello Schleswig-Holstein denuncia il sito per violazione della legge nazionale. Nel mirino l’esclusione degli utenti anonimi. La replica: “Già in linea con la legislazione europea”

Pubblicato il 08 Gen 2013

Luciana Maci

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Lo Stato dello Schleswig-Holstein, il più a nord della Repubblica federale tedesca, ha minacciato di multare Facebook se insisterà nella sua policy di esclusione degli utenti anonimi.

Il commissario per la protezione dei dati di questo Stato federale, Thilo Weichert, ha scritto all’indirizzo del colosso social a Menlo Park, in California, e contemporaneamente a Facebook Ireland, sua sede in Europa, definendo “una violazione della legge tedesca” la politica del nome e cognome al posto dello pseudonimo caldeggiata da Facebook. Ai propri iscritti il social network suggerisce anche di segnalare i profili che non rispettano le regole, così da poterli eliminare dal sito, anche se poi, nei fatti, molti utenti anonimi sopravvivono al bando. Ma in base alla legislazione tedesca, ha sottolineato Weichert, i cittadini di questo Paese hanno diritto ad utilizzare i media online nel più totale anonimato.

Il commissario ha depositato un fascicolo con richiesta di tutela legale presso il tribunale amministrativo dello Schleswig-Holstein ed ha annunciato che esigerà da Mark Zuckerberg una multa di 20.000 euro (peraltro una cifra minima rispetto al fatturato del gigante californiano) se entro due settimane non permetterà l’uso di pseudonimi.

L’ingiunzione per il momento non è stata emessa da altri Stati tedeschi, ma il commissario ha assicurato che i suoi colleghi nel resto del Paese sono d’accordo con lui e che il suo Stato funge da test per l’applicazione della legislazione sulla privacy in tutta la Germania.

Decisa la replica di Facebook, che si è detto pronto a lottare “vigorosamente” contro l’ingiunzione e l’ha definita “uno spreco di danaro dei contribuenti tedeschi”. Il colosso fondato da Zuckerberg ha aggiunto che la sua policy è già in linea con la legislazione europea in materia di privacy.

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