SPETTRO RADIO

Frequenze, Ben Ammar al governo: “Beauty contest subito”

Il presidente di Prima Tv scrive una lettera al ministro Passera: “Concludere tempestivamente la procedura di gara”. Un’ulteriore slittamento aumenterebbe “l’entità dei danni” sofferti dal gruppo

Pubblicato il 16 Mar 2012

R.C.

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Tarak Ben Ammar scrive al ministero dello Sviluppo economico chiedendo al Governo di procedere con il beauty contest, l’asta per le frequenze della tv digitale, in cui l’operatore di rete del finanziere franco-tunisino figura come uno dei soggetti ammessi alla gara. Nella lettera, firmata dallo stesso Ben Ammar in qualità di presidente di Prima tv e inviata ieri al Mise-Dipartimento per le Comunicazioni, si invita ‘"formalmente" l’amministrazione a "concludere tempestivamente la procedura di gara" sospesa dal governo con un decreto del 20 gennaio scorso prendendosi 90 giorni di tempo, e cioè fino al 19 aprile, per rivederne i termini. In particolare l’esecutivo vuole ripensare all’opportunità di indire sulle frequenze tv un’asta a titolo gratuito.

Fin dal momento dell’acquisizione della società, cioè dal dicembre del 2003, fa presente il finanziere franco tuinisimo tv nella lettera, ‘"li attuali soci si sono impegnati con la Commissione Europea alla realizzazione di un business plan diretto alla digitalizzazione delle frequenze televisive che è stato sensibilmente ritardato, con gravi danni economici per la società ed i suoi soci, per ritardi imputabili solo ed esclusivamente allo Stato italiano". Secondo la società presieduta da Ben Ammar inoltre "una ulteriore dilazione dell’assegnazione delle frequenze rese libere in considerazione del dividendo digitale non farebbe che aumentare l’entità e la gravità dei danni patiti" da Prima tv.

L’invito al ministero dello Sviluppo economico è quello di procedere ‘senza indugio’ all’assegnazione dei punteggi finalizzati alla formazione delle graduatorie; all’adozione dei provvedimenti di aggiudicazione; al conseguente rilascio dei diritti d’uso.

Tra le osservazioni contenute nella lettera dell’operatore di rete che fa capo al finanziere figura quella che il beauty contest sulle frequenze del digitale ‘è pienamente coerente con i principi propri del settore radiotelevisivo, con la best practice internazionale e in tale prospettiva, è stata condivisa dalle istituzioni europee".

Si rileva inoltre che ‘la Commissione europea ha ritenuto che l’impostazione prescelta dalle Autorità italiane sia appropriata, atta a creare meccanismi di piena ed effettiva concorrenza nell’assegnazione di diritti d’uso di frequenze destinate alla radiodiffusione televisiva in Italia e come tale idonea a consentire la positiva conclusione della procedura di infrazione ‘ aperta da Bruxelles contro l’Italia per i principi alla base del passaggio dal sistema analogico a quello digitale.

Tra i soggetti ammessi al beauty contest Canale Italia srl (lotti A2 e A3 ); Telecom Italia Media Broadcasting srl ( lotti B1, B2 e C1 ); Elettronica Industriale spa ( lotti B1 e B2 ); Sky Italia Network ( lotto A2 ); Prima Tv spa ( lotti A2 e A3); Europa Way srl ( lotto A1 ); Elettronica Industriale spa ( lotto A2 ); Rai Radiotelevisione Italiana spa ( lotti B1 e B2 ). Sky Italia tuttavia ha informato il ministero il 30 novembre scorso di ritirarsi dalla partecipazione al bando di gara.

Il nodo frequenze infiamma la politica: ieri il capogruppo dell’Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, ha fatto sapere al governo di spettere "di giocare a nascondino sulle frequenze tv " e di procedere "in tempi rapidi a bandire un’asta pubblica che cancelli una volta per tutte lo scandaloso beauty contest".

"L’immobilismo di Monti e Passera – ha detto poi l’esponente del partito dipietrista – conferma ogni giorno di più l’idea di un governo sotto ricatto, che fa la voce grossa con i deboli ma che se ne sta buono e tranquillo quando si tratta di attaccare i privilegi dei poteri forti. L’asta delle frequenze tv è un preciso dovere nei confronti degli italiani, che sono stanchi di essere presi in giro per continuare a favorire Berlusconi. Il tempo è ormai scaduto – conclude Belisario – servono i fatti perché le chiacchiere se le porta il vento".

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