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Martusciello (Agcom): “Algoritmi più trasparenti per le news online ”

Il commissario dell’autorità per le Garanzie nelle comunicazioni: “È il web che decide cosa dobbiamo leggere, ponendo in evidenza alcune informazioni rispetto ad altre che, spesso, risultano non veritiere. Si devono introdurre obblighi di trasparenza e accountability della distribuzione delle notizie da parte delle piattaforme Internet”

Pubblicato il 28 Nov 2018

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Bisogna “rendere più trasparente il meccanismo che è alla base della profilazione delle notizie, l’algoritmo che gestisce la massa di dati e veicola all’utente informazioni talvolta fake”. L’ha detto il Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Antonio Martusciello. “È il web che decide cosa dobbiamo leggere, ponendo in evidenza alcune informazioni rispetto ad altre che, spesso, risultano non veritiere”, ha dichiarato Martusciello intervenendo oggi a Roma al convegno “Consumaker. Il futuro è nelle mani dei consumatori”, iniziativa promossa dall’Adoc (Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori) in occasione dell’ottava assemblea nazionale dell’ente.

L’algoritmo, ha rimarcato Martusciello, è “uno strumento che, non solo filtra i contenuti disponibili per presentarli agli utenti secondo un ordine, spesso personalizzato, ma è in grado di determinare le modalità di fruizione dell’informazione, orientando significativamente il successo o meno in termini di audience di una notizia”. E questo vale anche nel momento in cui a essere veicolati sono contenuti fake, sempre più mirati in funzione di specifici obiettivi, come ha anche evidenziato il rapporto AgCom pubblicato qualche giorno fa.

“Una forma di fallimento di mercato, da correggere”, ha detto il Commissario, aggiungendo che nonostante le apparenze non si tratta affatto di un’operazione semplice. “Ma gli interventi di regolazione nel mercato delle idee non possono essere trattati allo stesso modo di quelli adottati nel mercato dei beni e servizi”. Per Martusciello, che era già intervenuto sul tema qualche settimana fa, una prima soluzione non può che passare attraverso “un’azione che privilegi obblighi di trasparenza e accountability della distribuzione delle notizie da parte delle piattaforme Internet”.

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