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Più banda larga meno Tv tradizionale. Ecco le strade della “disruption”

Rapporto Annuale ITMedia Consulting “Turning Digital”: mercato broadcast in contrazione di fronte all’aumento delle connessioni Internet. La forza d’urto di Netflix & Co. costringe i player classici al consolidamento. Nuove chance per l’industria dei contenuti

Pubblicato il 29 Ott 2018

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L’online ruba quote alla Tv tradizionale. Emerge dal XVI Rapporto Annuale ITMedia Consulting “Turning Digital” sullo stato della televisione ed i principali trend in Europa, secondo cui “tanto più è evoluto il sistema e sviluppata la banda larga e il consumo online, tanto più si contrae il tradizionale mercato broadcast”. Esempio significativo in questo senso, spiega la ricerca dell’istituto diretto da Augusto Preta, il caso Regno Unito dove si registrano valori negativi sia per la pay-TV, sia per la pubblicità televisiva: tutta la crescita e i nuovi consumi si stanno trasferendo verso lo streaming video, video on demand e la pubblicità online.

Alla fine del 2017, il fatturato totale del mercato televisivo dell’Europa Occidentale ha raggiunto 98,7 miliardi dieuro, con un aumento dello 0,5% rispetto al 2016. L’incremento, molto limitato, è stato comunque inferiore al tasso di inflazione (1,4%).

Tutto questo nonostante il fatto che in valori assoluti, la pay-TV registri una crescita (+2,7%) e la pubblicità un calo (-2,4%). La pay-TV conferma la sua leadership con un fatturato di 46,3 miliardi. Analizzando però i diversi Paesi, si nota come la realtà sia molto diversificata. Il Regno Unito ha avuto un tasso negativo pari al -2,7%, mentre la Spagna ha registrato una crescita del 14%.

La pubblicità a sua volta ha mostrato un’ulteriore flessione, registrando 30,8 miliardi di ricavi totali, con una perdita del 2,4% rispetto all’anno precedente, conseguenza dello spostamento di risorse dai media tradizionali al mercato online negli ultimi anni. In termini di media mix, la pubblicità online ha ormai generalmente superato la pubblicità televisiva nell’Europa Occidentale. Nel 2017, il Regno Unito detiene ancora la maggior quota del mercato, seguita dalla Germania. Come sempre, la situazione è molto diversa a seconda del mercato di riferimento, con quella televisiva che in alcuni paesi risulta essere ancora la principale fonte di finanziamento e con giornali e riviste che registrano addirittura un moderato aumento.

I tradizionali provider di pay-TV formano partnership con ex-rivali OTT per fidelizzare il cliente, mentre il cord-cutting, (ossia la migrazione degli abbonati dalla pay-TV ai servizi on demand, inizia a manifestarsi nei paesi in cui l’online sta acquisendo sempre più peso. L’impatto degli OTT sui servizi TV si sta evidenziando sempre più, e un altro trend rilevante è il consolidamento dei broadcaster, finora meno esposti alla crisi rispetto agli altri media, attraverso M&A.

Se si considera la cifra spesa per la programmazione televisiva in Europa, metà di questa è destinata ai contenuti originali nazionali, news incluse, mantenendo un equilibrio tra produzione interna e produzione indipendente che varia da uno stato all’altro. Il restante 50% viene speso in diritti sportivi e nelle importazioni di programmi. Un certo numero di broadcaster, secondo ITMedia Consulting, ha compiuto un cambiamento strategico nella produzione di contenuti, generando entrate derivanti da accordi di licenza internazionale e locale. Ciò ha costituito un freno alla minor crescita dei ricavi pubblicitari e all’aumento dei costi dei contenuti premium. Questa tendenza basata su crescenti investimenti apre nuove prospettive all’industria dei contenuti.

Cresce anche il live streaming di grandi eventi sportivi grazie alla popolarità della Coppa del Mondo di calcio, divenendo parte importante dell’offerta televisiva di nuova generazione. Le trasmissioni sportive fino a poco tempo fa si erano rivelate le uniche trasmissioni in grado di resistere alla migrazione dai programmi TV lineari al video streaming. Negli ultimi tempi, tuttavia, anche lo sport si sta dimostrando terreno fertile per la fruizione online da parte degli spettatori.

Nel settore dei media e dell’intrattenimento cresce il ricorso alla Blockchain come database digitale sicuro e criptato condiviso in una rete distribuita. Infine, con l’aumentare della domanda di schermi TV di grandi dimensioni, aumenta anche la richiesta di una risoluzione più elevata, come l’8K, “The next Big Thing” nel settore televisivo.

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