ITALIA+SMART

Barca: “Tecnologia ingrediente importante dell’innovazione”

Il ministro per la Coesione sociale: “Ma ci vuole sempre una profonda riorganizzazione. Paghiamo la prolungata assenza di un disegno”.

Pubblicato il 04 Ott 2012

Mila Fiordalisi

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“Lo sviluppo nasce dall’innovazione. E sviluppo vuol dire crescita e inclusione sociale, ma solo se queste avvengono quando c’è innovazione”. E’ quanto ha sottolineato il ministro per la coesione sociale Fabrizio Barca attraverso un videomessaggio inviato a “Italia+Smart“, la convention Between in corso a Capri.

“La tecnologia -ha detto il ministro – è un ingrediente importante dell’innovazione, ma deve sempre essere accompagnata con la riorganizzazione. La tecnologia è un ‘pezzo’ che consente di aprire opzioni diverse. E non a caso quando c’è scarso aumento della produttività e di inclusione sociale si rivela che non si fa pieno uso della tecnologia, che si traduce nel non accesso alla risorsa tecnologica oppure nel non uso pieno della tecnologia laddove disponibile”.

Secondo il ministro se la percentuale degli italiani che usa Internet resta bassa ciò è dovuto anche ad una “prolungata assenza di un disegno”

“Abbiamo una grossa opportunità, quella dei fondi comunitari che offrono la possibilità di costruire dei prototipi e sperimentare cose avanzate. Ma a patto che si ragioni in ottica di smart specialization strategy – ha puntualizzato Barca -. Se da un lato sono poche le regioni d’Europa che possono produrre tecnologie avanzate, dall’altro tutte le regioni possono adattare la tecnologia. Per anticipare questa operazione il ministro Francesco Profumo ha ideato il progetto Smart City che ha scatenato la messa in campo di fondi soprattutto per il metodo utilizzato. Si tratta di un’operazione che senza dubbio ha ‘shakerato’ il mondo della domanda e dell’offerta al di là dei singoli progetti. Di qui a fine dicembre sarà possibile fare un primo punto su ciò che sta accadendo nelle singole regioni e capire, insieme con l’Europa, se si sta andando nella giusta direzione per impostare al meglio la programmazione 2014-2020.

Sul fronte del tema reti il ministro sottolinea che quelle di nuova costruzione “devono generare concorrenza”: “E’ il modello dei traporti quello che vorremmo seguire per ogni altro modello di rete”.

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