E’ Ibm la prima azienda a lanciare il servizio ‘on the job’

I 2500 dipendenti della sede di Segrate avranno a disposizione delle postazioni ad hoc per fruire dei servizi della PA

Pubblicato il 11 Giu 2009

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Regolarizzare la colf, fare un certificato di residenza, pagare le
tasse. Oltre ai circa 40mila punti di accesso messi a disposizione
dalle Reti Amiche, sparsi su tutto il territorio nazionale, che
già consentono di evitare le file agli sportelli pubblici, i
cittadini potranno usufruire  di un altro servizio che permetterà
l'accesso ai servizi telematici della PA dal posto di lavoro.
La prima azienda a partecipare al progetto Reti Amiche on the Job,
è Ibm con la quale oggi il ministro ha firmato una
convenzione.

“La sede di Segrate dell'Ibm, che conta circa 2.500
dipendenti, sarà dotata di alcune postazioni che consentiranno ai
lavoratori di effettuare diverse operazioni – ha spiegato il
presidente di Ibm Italia, Luciano Martucci –. La fruizione del
servizio sarà possibile sia in modo automatico, per le più
semplici come la richiesta di un certificato, sia con l'aiuto
di un operatore che guiderà le operazioni più complesse, quali il
pagamento delle tasse e dei tributi”.
Il ministro per la PA e Innovazione, Renato Brunetta, ha tenuto a
ricordare che il progetto è a costo zero. “L’iniziativa non
costerà un euro ai cittadini e poco alle aziende che però avranno
la convenienza di non avere lavoratori costretti a uscire per
futili motivi – ha puntualizzato il ministro -. E gli stessi
lavoratori non saranno costretti a prendersi una giornata di ferie
solo per avere un certificato o pagare un tributo”. 

Il ministro spinge l’acceleratore sul nuovo servizio “on the
job” affiancandolo alle Reti Amiche “tradizionali” che,
stando alle previsioni del Ministerro, dovrebbero raggiungere il
numero di 70mila punti di accesso entro la fine dell’anno. “La
lista di attesa per aderire a Reti Amiche on the Job è lunga – ha
concluso il ministro -. Ci sono Ferrari, Eni, Enel, Telecom, Rai,
Finmeccanica”.

E oggi Brunetta sembra ha praticamente dedicato la giornata alla
Reti Amiche. Stamattina ha partecipato all'assemblea annuale
della Federazione italiana tabaccai dove ha fatto il punto sul
servizio, rivelandone luci e ombre
“Con Reti Amiche abbiamo portato l’amministrazione pubblica
fuori dai suoi palazzi ed uffici. Assieme ai controlli e alla
trasparenza, che hanno fatto diminuire l’assenteismo cronico,
sono state l’inizio della rivoluzione – ha detto il ministro -.
Con Reti Amiche si sono chiamati soggetti privati a collaborare nel
rendere accessibili i servizi pubblici. La filosofia, quindi, è
quella, ampia e necessaria, di una progressiva liberalizzazione del
mercato. I tabaccai della Fit sono un pezzo di Reti Amiche, una
delle reti che le compongono. Hanno subito compreso le
potenzialità e la forza di quel progetto, dimostrandosi pronti a
cogliere l’occasione per attirare nuovo lavoro e nuovi
clienti”.

Il ministro ha poi puntato il dito sulla scarsità di contenuti
che, ad oggi, caratterizza ancora le Reti. "Ci sono i servizi
Inps ma serve che altri prodotti siano disponibili, soprattutto per
chi resta escluso dalla fruizione online dei servizi della PA – ha
precisato -. L'online verrà implementanto nei prossimi mesi,
ma chi resta indietro non deve essere escluso. Per loro ci devono
essere Reti Amiche che diventano l’anello di congiunzione fra il
cittadino e lo Stato, ma anche fra il passato e il futuro”.

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