IL CASO

Lo Spid di Stato rientra dalla finestra

Da emendamento del governo a subemendamento a firma 5 Stelle. Ma la modifica al Milleproroghe non cambia nella sostanza: resta in capo al ministero dell’Interno la gestione dell’identità digitale

Pubblicato il 07 Feb 2020

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Spid di Stato esce dalla porta e rientra dalla finestra. L’emendamento del governo che modifica il Sistema pubblico di identità digitale rispunta, nei faldoni dei subemenamenti agli emendamenti del Governo al Milleproroghe. Si tratta dell’emendamento inizialmente distribuito dal Governo nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali ma mai depositato ufficialmente. Ora la modifica rispunta con un subemendamento a firma del Movimento 5 Stelle.

Come il precedente emendamento del Governo, anche il subemendamento a 5 Stelle prevede che la gestione del sistema sia affidata al ministero dell’Interno sul modello della Carta di identità elettronica (Cie).

Al Dipartimento per la Trasformazione digitale spettano funzioni di coordinamento dei profili di integrazione e reingegnerizzazione. Partner tecnologici il Poligrafico e Zecca dello stato, che si occuperà della realizzazione e dell’esercizio del sistema e PagoPA che fornirà servizi informatici per lo sviluppo e l’implementazione.

Per quanto riguarda invece le convenzioni stipulate finora da Agid e gli identity provider, saranno mantenute in vigore fino alla scadenza prevista. L’emendamento stabilisce infine che non possano più essere stipulate convenzioni di questo tipo.

Contestualmente viene riformulato il Cad, il Codice dell’amministrazione digitale, con l’obiettivo di snellire le procedure legate alla gestione dell’identità digitale.

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