STRATEGIE

Bongiorno: “Prima di Natale il nuovo piano Agid”. Ecco i dettagli in anteprima

L’annuncio della ministra: “Ci saranno importanti novità”. I responsabili della transizione digitale “motore” del programma e cinghia di trasmissione tra Agid e i territori. Priorità ai piccoli enti

Pubblicato il 05 Dic 2018

bongiorno

Prima di Natale il nuovo piano Agid. L’annuncio è della ministra della PA Giulia Bongiorno che, in occasione di un convegno a  Roma, ha precisato che ci saranno “importanti novità” e, a questo proposito, ha detto di credere nel superamento di “gelosie e contrasti” che ha trovato quando è arrivata alla Funzione pubblica tra l’Agid e il team per il digitale. Ora con Teresa Alvaro a capo di Agid e Luca Attias come commissario straordinario per il digitale “credo ci possa essere un colpo d’ali perché quando c’è tantissimo da lavorare l’armonia è indispensabile”, ha sottolineato. Un clima di collaborazione confermato da entrambi – Alvaro e Attias – intervenuti poco prima del ministro al medesimo convegno.

Secondo quanto risulta a CorCom il “motore” del piano saranno i responsabili per la transizione al digitale che faranno da cinghia di trasmissione tra Agid e i territori. Verrà creata una conferenza permanente di questi manager, presieduta dal ministro della PA. Si rafforzano le azioni di accompagnamento alle PA nel processo di adozione della piattaforme abilitanti quali Spid, PagoPA e Anpr: l’idea è di continuare e rafforzare i roadshow. che aveva messo in campo l’ex commissario al Digitale, Diego Piacentini.

Particolare attenzione sarà data ai piccoli enti. Come spiegato dalla ministra “la digitalizzazione comunque deve riguardare anche le piccole realtà dei comuni di montagna, non basta soltanto discuterne a convegni come questi – ha sostenuto Bongiorno – Se parliamo di robot e tecnologia 5G ma poi ci sono dipendenti che non possono neanche parlare al telefono, non ci siamo”.

Bongiorno ha usato una metafora per spiegare le difficoltà legate alla digitalizzazione: nella pubblica amministrazione è come “un trapianto di cuore”. La transizione digitale nel pubblico impiego, ha spiegato, “è un percorso che è appena iniziato e che ho il dovere di spingere al massimo”.

Serve una PA “più agile, più coraggiosa e più duttile e per far questo – ha insistito – credo siano necessari cultura e formazione di nuove competenze per i dipendenti pubblici cinquantenni e, allo stesso tempo, occorre dotare la PA di competenze adeguate con nuove assunzioni di persone attraverso il turn over al 100%”.

Tuttavia, la PA è troppo spesso “bloccata”, “paralizzata” dal terrore di certi funzionari che magari non firmano le pratiche” senza considerare che esiste “il diritto all’errore”.

 

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