FORMAZIONE

PA digitale, dirigenti a lezione di Project management

Protocollo Agid-Crui per rafforzare le competenze digitali nella macchina pubblica. Via a seminari, scuole e conferenze per dipendenti dell’amministrazione (ma non solo)

Pubblicato il 02 Set 2019

L. O.

coding, competenze, skill

Più competenze manageriali e digitali per dirigenti, dipendenti pubblici e imprese. E’ l’obiettivo del protocollo tra Agid e Crui, la Conferenza dei rettori delle università Italiane: si punta a offrire una serie di percorsi formativi, seminari, conferenze, scuole di formazione e metodologie condivise per invertire il trend che vede l’Italia agli ultimi posti in Europa per competenze digitali e colmare il divario digitale di genere e tra territori (com’è stato segnalato dall’Indice Desi).

Target privilegiato gli uffici responsabili per la transizione al digitale, cui è dedicato un percorso formativo ad hoc in grado di offrire strumenti nella complessa fase di trasferimento nella macchina pubblica della cultura del Project Management, oltre a metodologie comuni per la progettazione di servizi a misura di utenti e imprese. Si prosegue con la definizione di percorsi formativi (corsi di laurea, master e corsi di specializzazione) per il rafforzamento delle competenze digitali e manageriali del personale delle università e delle PA italiane.

Il protocollo d’intesa è una delle leve per dare attuazione al nuovo Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2019-21.

“La PA si cambia dal suo interno – dice Teresa Alvaro, Dd Agid – . Si cambia grazie all’azione di persone a cui sono stati forniti strumenti e leve. Ma le competenze che mancano non si svilupperanno da sole. La collaborazione con la Crui è strategica perché punta a conferire centralità agli uffici responsabili per la transizione al digitale all’interno delle PA italiane”. Finora, secondo Alvaro, “gli sforzi di introdurre il digitale nella PA non hanno determinato un uniforme miglioramento nell’offerta dei servizi a cittadini ed imprese perché non preceduti da una analisi dei processi e non accompagnati da una diffusa cultura digitale, da un cambio organizzativo e dal disboscamento normativo”.

“La transizione digitale è uno di quei passaggi epocali che si possono solo subire o accompagnare con convinzione – dice Gaetano Manfredi presidente Crui -. Realizzare a pieno tanto il protocollo quanto il Piano triennale in cui si inserisce, ci porterà a rafforzare la competitività del Paese”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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