AGENDA DIGITALE

PagoPA, i dubbi di Anci sull’obbligo. Braccio di ferro con Pisano

La ministra invita ad aderire al più presto alla piattaforma. Ma i Comuni chiedono il rinvio dell’adozione, prevista il 30 giugno: gli enti non si possono permettere ulteriori costi in questo momento di emergenza sanitaria

Pubblicato il 30 Apr 2020

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Frizioni su PagoPA tra la ministra dell’Innovazione, Paola Pisano, e l’Anci. In vista del 30 giugno, quando tutti prestatori di servizi di pagamento saranno obbligati a utilizzare la piattaforma per erogare servizi verso la PA, la ministra e il numero uno di PagoPA, Giuseppe Virgone, hanno inviato una lettera-appello all’Abi, a Cdp e all’Anci per spingere sulle adesioni.

Come riporta Milano Finanza, l’associazione dei Comuni ha risposto chiedendo un rinvio dell’obbligo dato che – si legge nella nota inviata al Dipartimento – i vantaggi per gli enti si vedranno solo dopo che la piattaforma sarà a regime. A fronte, invece, di costi alti e immediati che i Comuni non si possono permettere in questo momento di emergenza sanitaria.

Dubbi anche da Utilitalia secondo cui la piattaforma non può essere esclusiva e che la sua adozione nulla aggiungerebbe alla qualità del servizio reso all’utente “concretizzandosi in un mero aumento dei costi”.

Intanto ieri la ministra Pisano, in audizione, ha fatto sapere che PagoPA giocherà un ruolo chiave nel programma di tracciamento del governo. Stando a indiscrezioni di stampa alla neonata società di pagamenti andrà il ruolo di coordinamento tecnologico.

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