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Space economy, la nuova strategia Usa fa leva su competenze, sicurezza e sostenibilità

La roadmap annunciata dalla vice presidente Kamala Harris. Si punta a spingere la leadership nel settore attraverso una serie di iniziative mirate e norme per affrontare questioni stringenti come quella dei detriti spaziali

07 Dic 2021

Nicola Desiderio

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Gli Stati Uniti devono continuare a guardare lo Spazio per alimentare la scienza, la ricerca e l’innovazione e per mantenere la propria leadership globale. Sono questi i due pilastri dello United States Priorities Framework, il documento di 7 pagine che è stato presentato e discusso in occasione del primo Space Council Meeting della presidenza Biden, tenutosi nei giorni scorsi presso lo United Space Institute di Peace, a Washington e che ha visto la presenza della vice presidente Usa, Kamala Harris.

L’incontro è servito a chiarire le linee guida dell’amministrazione in tema di politica per Spazio alla presenza dei membri dell’Nsc che, per statuto, includono quattro ministri (Stato, Difesa, Commercio e Tesoro), il capo dello staff del presidente più alti rappresentanti delle agenzie statali come il direttore della Cia e della Nasa.

Tre i concetti fondamentali sui quali la Harris ha puntato nel suo intervento. Il primo è l’esigenza di spingere le nuove generazioni verso lo studio delle discipline correlate con l’esplorazione dello Spazio ovvero scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. A questo proposito il capo della Nasa, Bill Nelson ha parlato della “generazione Apollo” ovvero di tutti i ragazzi che in passato hanno trovato nello Spazio l’ispirazione per diventare scienziati e ricercatori e ha permesso di stabilire quella leadership scientifica e tecnologica nella quale il vantaggio degli Usa si sta assottigliando.

Il secondo è utilizzare le attività nello Spazio per controllare e mitigare i cambiamenti climatici e, in generale, utilizzare i risultati che vengono dal cosmo per migliorare il benessere della nazione e delle persone. Per farlo è necessario migliorare la condivisione dei dati tra gli esperti di tutti i campi in modo da prendere le decisioni corrette per fronteggiare i fattori che stanno portando al cambiamento del clima.

Il terzo è la sicurezza e la sostenibilità nello Spazio. Il riferimento è andato al recente test anti-satellite con il quale la Russia ha generato oltre 1.500 detriti rimasti in orbita intorno alla Terra. Tale evento ha rimesso la lente di ingrandimento sull’inquinamento dello spazio che può creare problemi per le future missioni spaziali, siano esse commerciali o militari. L’obiettivo è di creare un quadro di regole e norme volte nel lungo termine a ridurre la produzione di detriti e rottami non necessari e che responsabilizzi chi li crea ad averne cura. Una proposta a questo proposito sarà pronta già dalla primavera prossima.

Lo United States Priorities Framework segna, in ogni caso, un ritorno di interesse strategico degli Usa allo Spazio con le sue sfide e le sue opportunità in tema di sicurezza nazionale ed economia. E non solo attraverso le agenzie governative, ma anche con il supporto delle società private.

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