DATI PERSONALI

Privacy, il garante UE pubblica il primo report annuale dell’era Gdpr

Giovanni Buttarelli presenta il documento al Parlamento europeo e traccia la mission per il 2019: proteggere sempre più efficacemente i diritti fondamentali nell’era digitale. “Bene le regole, ma ora serve più collaborazione tra attori internazionali e focus sull’etica digitale”

Pubblicato il 26 Feb 2019

Patrizia Licata

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Il Garante europeo della protezione dei dati, Edps, ha pubblicato il Report annuale 2018, il primo dell’era Gdpr, il regolamento privacy dell’Unione europea entrato in vigore lo scorso maggio. Il 2018 è stato un anno fondamentale per la protezione dei dati, ha sottolineato il Garante Giovanni Buttarelli nel presentare il documento alla commissione Libertà civili e giustizia (Libe) del Parlamento europeo; con la nuova regulation “i diritti di ogni persona che vive in Ue sono più protetti che mai”.

Nel 2018 il grande pubblico ha acquisito una forte consapevolezza del diritto alla privacy online, ha indicato Buttarelli, e il timore dell’abuso dei dati personali da parte dei service provider di Internet resta al centro dell’attenzione dei governi di tutto il mondo.

In Unione europea, le nuove regole del Gdpr creano un quadro di riferimento unico e solido per la protezione dei dati. Non bisogna tuttavia fermarsi: “Un accordo sulla nuova ePrivacy Regulation è urgente, ma nel mondo digitale dobbiamo anche sapere guardare oltre le regole e le normative. Tramite iniziative concentrate sull’etica digitale e una più estesa cooperazione tra regolatori l’Edps è determinato a svolgere un ruolo decisivo nel dare forma al futuro digitale dell’Ue e oltre”, ha affermato Buttarelli.

Il 2018 Annual report dello European data protection supervisor passa in rassegna le diverse attività svolte nel corso del 2018. Tra queste molte sono state legate ai preparativi per la nuova General data protection regulation (Gdpr), in vigore in Ue dal 25 maggio. Dall’anno scorso sono attive anche le nuove norme per la protezione dei dati nelle istituzioni dell’Ue. Ora, insieme al neo istituito  European data protection board (Edpb), l’Edps mira a garantire applicazione omogenea in tutta l’Ue della protezione dei diritti individuali.

In parallelo con queste attività, l’Edps ha lavorato per aprire un dibattito sul tema dell’etica digitale, cercando di coinvolgere un’audience globale. Una delle iniziative cardine è stata la 2018 International conference of data protection and privacy commissioners, co-ospitata dall’Edps.

La massima autorità europea dei dati personali ha anche lanciato l’anno scorso l’iniziativa Digital Clearinghouse per riunire regolatori di settori diversi, come le autorità antitrust, i garanti privacy e le associazioni dei consumatori, allo scopo di sviluppare strumenti comuni per rispondere alle sfide dell’economia digitale. L’Edps ha indicato che nel 2019 proseguirà nel solco tracciato per assicurare efficace protezione di tutti i diritti fondamentali in un mondo sempre più digitalizzato.

Il 2019 è l’ultimo anno per il mandato di Giovanni Buttarelli e del Garante aggiunto Wojciech Wiewiórowski. Per i prossimi mesi l’intenzione è di promuovere un’alleanza globale di attori focalizzati alla risoluzione delle sfide tecnologiche del futuro; per questo l’Edps continuerà a collaborare con l’Edpb (il Comitato europeo per la protezione dei dati previsto dal Gdpr, dedicato alle norme relative all’obbligo di coerenza e collaborazione tra le autorità nazionali di controllo), le organizzazioni internazionali e altri attori.

A giugno l’Edps pubblicherà un documento sul futuro della data protection nell’Ue e nel mondo, sempre con l’obiettivo di chiamare a raccolta diversi stakeholder in nome di un obiettivo comune: difendere la dignità umana e i diritti fondamentali nel mondo digitale.

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