IL CONTEST

Space economy, open call per le startup italiane e gli “astroimprenditori”

C’è tempo fino al 22 ottobre per candidarsi all’iniziativa Quasar ideata dal fondo di venture capital Primo Space in partnership con G-nous. Percorso di mentoring su misura per i sei team più promettenti

11 Ott 2021

Mi Fio

startup-900x900-161114153157.jpg

Spingere l’ecosistema nazionale della space economy: questo l’obiettivo della prima edizione di Quasar, open call per startup italiane attive nel settore spaziale e per gli “astroimpreditori” ideata dal fondo di venture capital Primo Space – dedicato alle tecnologie spaziali – e realizzata in partnership con l’azienda G-nous.

“L’iniziativa punta a facilitare lo sviluppo attraverso un percorso personalizzato e l’accesso al network delle eccellenze del settore rafforzando l’ecosistema imprenditoriale italiano dello spazio, permettendo alle startup emergenti e agli “astroimprenditori” di entrare in contatto con i protagonisti dell’industria spaziale italiana – spiegano gli ideatori – I sei team più promettenti avranno la possibilità di intraprendere un percorso di mentoring su misura, con esperti che li accompagneranno fino a un evento finale, in cui le startup potranno presentarsi a investitori, istituzioni e aziende del settore”.

Per candidarsi c’è tempo fino al 22 ottobre: è necessario che le startup siano già costituite o in procinto di costituirsi in Italia e che il loro business sia legato alla space economy. Rientrano nella categoria le startup operanti nel contesto dell’infrastruttura spaziale (upstream), quelle che fanno uso di dati satellitari per erogare servizi specifici (downstream) e tutte le tecnologie critiche per la crescita del settore aerospace come cybersecurity, intelligenza artificiale, materiali innovativi e tecnologie quantistiche.

“L’Italia, da sempre tra i leader internazionali in ambito aerospaziale, vanta una storica esperienza e un mix di competenze che ne fanno un terreno fertile per le nuove realtà della New Space Economy. Quasar nasce proprio per favorire lo scambio di competenze e la nascita di nuove collaborazioni nel contesto italiano, con l’intento di rafforzarne il potenziale innovativo sui mercati internazionali”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!