IL PROGETTO

SpaceX ora punta alla connettività dei trasporti: Internet su veicoli, navi e aerei

L’azienda di Elon Musk, che offre il servizio satellitare Starlink per la banda larga nelle aree remote, allarga il focus all’automotive e all’aerospazio puntando a nuove fonti di revenues

09 Mar 2021

Patrizia Licata

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SpaceX fa un nuovo passo in avanti nel suo progetto per la copertura Internet universale puntando a connettere anche il settore dei trasporti alla sua rete di satelliti Starlink. L’azienda che fa capo a Elon Musk (patron anche di Tesla) ha depositato alla Federal communications commissions la richiesta di autorizzazione a collegare il segnale satellitare di Starlink a camion, navi e aerei. Il settore automotive è per SpaceX un ramo di attività potenzialmente molto redditizio ed espanderebbe notevolmente il valore del business, oggi legato all’offerta per “stazioni fisse” consumer, ovvero le residenze nelle aree rurali.

La richiesta depositata alla Fcc, secondo quanto riporta The Verge, chiede un’autorizzazione a portare i terminali Starlink sulle cosiddette stazioni terrene in movimento (Earth stations in motion), un termine che raggruppa veicoli, imbarcazioni e velivoli. “Gli utenti non vogliono più rinunciare alla connettività mentre si spostano, che sia mentre guidano un camion atttraverso il Paese, mentre spostano una nave cargo dall’Europa agli Usa o mentre si trovano su un volo domestico o internazionale”, si legge nel documento.

Nuove antenne mobili

Sono al momento escluse le automobili, come ha chiarito in un tweet il Ceo Musk: “Non stiamo collegando le auto Tesla a Starlink. Questo è un servizio per “aerei, navi, grandi camion e camper”.

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La richiesta di autorizzazione a collegare Starlink ai veicoli non fornisce dettagli sulle nuove antenne progettate da SpaceX che verranno utilizzate. Il documento indica che sono  “elettricamente identiche ai precedenti terminali autorizzati per l’utente consumer ma hanno un sistema di montaggio che permette di installarle su veicoli, velivoli e imbarcazioni”.

Queste antenne mobili verrebbero agganciate agli alberi delle navi o in cima ai camion oppure sulle navi da diporto e sulle automobili, nel caso di applicazioni consumer (però al momento Musk ha escluso l’installazione sulle auto). Gli attuali terminali di Starlink, che sono pensati per le case, vengono installati dal consumatore, mentre per antenne per uso “mobile” richideranno l’intervento di un installatore qualificato.

Il servizio in fase beta arriva anche in Uk

A gennaio SpaceX ha lanciato un suo razzo Falcon 9 che ha portato in orbita 143 mini satelliti, tra i quali 10 mezzi della flotta Starlink per la copertura Internet; a febbraio ne son stati lanciati altri 60. Ora sono più di 1.000 i satelliti Starlink nello spazio e almeno 10.000 gli utenti già connessi in un programma, ancora in fase beta e cui si accede solo per invito, avviato l’anno scorso e destinato alle aree rurali americane. SpaceX ha già ricevuto l’autorizzazione per il lancio di almeno 12 mila satelliti.

Il kit Starlink con antenna e modem costa 499 dollari, più un canone mensile di 99 dollari per il servizio di banda larga (velocità tra 70 e 130 Mbps). Lo scorso mese SpaceX ha iniziato ad accettare pre-ordini da 99 dollari rimborsabili per il servizio Starlink anche in Canada e Regno Unito.

A febbraio SpaceX ha chiuso un nuovo round di finanziamenti raccogliendo 850 milioni di dollari. La nuova infusione di capitali ha fatto salire la valutazione dell’azienda di Musk a circa 74 miliardi di dollari.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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