LA GARA

Asta 5G, sfiorati i 6 miliardi. Vodafone si sfila dalla guerra per i blocchi più grandi

Ancora competizione sulla banda 3,7 Ghz che fa lievitare gli incassi oltre ogni attesa. Ma la partita non è ancora chiusa, si riprende lunedì

Pubblicato il 28 Set 2018

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Sfiorati i 6 miliardi di incasso per lo Stato con i rilanci di oggi dell’asta 5G. Un incasso ben oltre le aspettative del Governo che stimava un minimo di 2,5 miliardi. I rilanci che stanno mettendo il turbo si stanno svolgendo sulla banda 3,6-3,8 Ghz che ha totalizzato finora 3.754.960.000,00 euro. Oggi si sono sfidati Wind Tre che ha offerto per il blocco da 80 Mhz 1,474 mln e Telecom che ha offerto 1.525 mln. Vodafone ritirata dalla contesa sui blocchi da 80 Mhz ed entra in competizione con Iliad sui blocchi da 20 Mhz.

La dodicesima giornata della fase dei miglioramenti competitivi per la procedura di assegnazione delle frequenze per il 5G, ha visto partecipare le società Iliad Italia S.p.A., Fastweb S.p.A., Wind 3 S.p.A., Vodafone S.p.A. e Telecom Italia S.p.A.. Fino ad oggi sono state svolte 145 tornate.

Alle ore 10 di lunedì 1 ottobre 2018 riprenderà la seduta dedicata ai miglioramenti competitivi.

La corsa è agguerrita sulla banda 3,6-3.8 GHz che, come la 26,5-27,5 Ghz, si libererà a gennaio 2019. Una parte della banda è nella disponibilità della Difesa, un’altra non è stata messa all’asta perché le licenze sono state prorogate fino al 2029. 42Mhz sono in mano a Tim fino al 2023 (non gli è stata concessa la proroga).

La 700 Mhz si libererà più tardi delle altre – nel 2022 – ma viene considerata la più preziosa, di un valore superiore del 10% a quella 800 Mhz: serve a garantire un’ampia copertura territoriale, anche indoor, mentre le frequenze più elevate garantiscono velocità di vari gigabit al secondo. L’importo minimo richiesto per ogni lotto della 700 Mhz era il più elevato – 337 milioni – contro i 158 di ogni lotto della 3,7 Ghz e i 32 milioni della 26 Ghz.

La banda 26 Ghz ha un doppio vantaggio. A differenza della 700 Mhz è libera (quasi) da subito. Ma soprattutto è già “pronta per l’uso” del 5G. Nel mondo sono le millimetriche quelle utilizzate per rodare i primi servizi 5G: field test già effettuati, problemi visti e risolti, software già “messo su strada”. Per esempio negli Usa Verizon sta facendo test sulla banda 28 Ghz (l’asta per le licenze di queste frequenze è prevista per il 14 novembre). L’azienda sta concentrandosi sul futuro business 5G ed ha già annunciato i nomi delle 4 città in cui verranno lanciati i primi servizi entro la fine dell’anno. La soluzione a banda larga “fissa senza fili” di Verizon, che promette velocità fino a 1 Gigabit al secondo, sarà il suo primo servizio 5G.

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