INNOVAZIONE

iPhone X non solo smartphone, Apple: “Sarà una piattaforma per l’AI”

L’ultimo modello punta a imporsi come base per lo sviluppo di applicazioni di intelligenza artificiale, elaborazione dei dati su cloud o nel device e altre tecnologie innovative. Jeff Williams Coo dell’azienda: “Rivoluzione in vista con l’on device computing”

Pubblicato il 24 Ott 2017

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L‘iPhone X non è solo il telefono più sofisticato – e costoso – di Apple: è anche una piattaforma su cui poggiare un numero crescente di applicazioni dell’intelligenza artificiale. Lo ha detto il Chief Operating Officer della Mela Jeff Williams parlando a Taipei alla celebrazione dei 30 anni della Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, uno dei principali produttori mondiali di chip e uno dei massimi fornitori di Apple.

Apple comincerà alla fine di questa settimana a prendere i pre-ordini per il suo nuovo iPhone X, che ha un prezzo di partenza di 999 dollari e usa applicazioni di intelligenza artificiale integrate nei suoi nuovi semiconduttori A11 (disegnati da Apple e prodotti dal chipmaker di Taipei). Grazie a queste capacità, l’ultimo smartphone progettato a Cupertino promette per esempio di abilitare il riconoscimento facciale con la Face ID, che usa un modello matematico del volto per permettere al proprietario dell’iPhone X di sbloccare il telefono o usarlo per gli acquisti semplicemente avvicinando il viso allo schermo.

“Noi consideriamo queste tecnologie che abbiamo inserito nello smartphone come un pezzo di futuro”, ha affermato Williams. “Pensiamo che il nostro framework per applicazioni e servizi permetterà agli sviluppatori di creare app che saranno sempre più evolute e capaci di fare ogni cosa in questo framework. L’iPhone X è una gigantesca piattaforma per le applicazioni di AI“.

Secondo Williams, le innovazioni tecnologiche, soprattutto quelle che riguardano l’elaborazione dei dati su cloud o nel device, miglioreranno notevolmente la vita delle persone senza sacrificare la sicurezza o la privacy. “Siamo a un punto di inflessione, con l’on-device computing e l’intelligenza artificiale si può cambiare il mondo”. Il Coo ha aggiunto che l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei prodotti Apple non si fermerà agli smartphone (riguarderà per esempio anche lo smart watch) ma anche che l’AI di Cupertino è “un’intelligenza artificiale in senso lato, non intesa come macchine che pensano da sole”.

Williams si è soffermato anche sul rapporto tra Apple e il produttore di chip di Taipei Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC): la partnership risale al 2010 (anno di lancio dell’iPhone 4) e il top manager americano ha ricordato gli investimenti e i rischi sostenuti da entrambe le aziende. Apple ha deciso di affidare a TSMC la produzione della totalità dei nuovi chip per l’elaborazione delle applicazioni degli iPhone e iPad e TSMC ha investito 9 miliardi di dollari per mettere insieme a tempi record (11 mesi) una fabbrica a Tainan per rispettare la tabella di marcia della Mela.

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