IL PROGETTO

Dati per coltivare frutta e verdura, ecco la rivoluzione “vertical farming”

Aerofarm è una delle maggiori startup attive nella tecnica di coltivazione che riduce il bisogno di acqua del 95% e aumenta di 360 volte la produttività per metro quadro. Sensori e data point per gestire e ottimizzare le attività. Tom Burns (Dell-Emc): “Non serve la terra, non serve il sole, servono le informazioni”

Pubblicato il 28 Mag 2018

Antonio Dini

aerofarm

Una fattoria nel cuore del New Jersey, che produce verdura senza coltivare neanche un metro quadrato di terra. Aerofarm è la migliore startup nel crescente settore del “vertical farming”, la tecnica di coltivazione che sta aprendo la strada a inediti livelli di produttività e consistenti risparmi rispetto alle modalità di coltivazione tradizionali o anche intensive: riduce il bisogno di acqua del 95%, aumenta di 360 volte la produttività per metro quadro. Il segreto di Aerofarm? I dati. L’azienda infatti ricorre a decine di migliaia di sensori e data point per gestire e ottimizzare la sua attività. Non serve la terra, non serve il sole, servono le informazioni.

“Aerofarm – dice Tom Burns, Senior vice president per networking e soluzioni di Dell/Emc – è un esempio di cosa voglia dire andare incontro al futuro, una cosa che le aziende non stanno facendo con la passione e l’intensità che secondo noi sono necessarie”. CorCom ha incontrato Burns a San José, nel cuore della Silicon Valley, a margine dell’annuale conferenza NetEvents, think thank di esperti del settore delle telecomunicazioni e informatica provenienti soprattutto dagli Stati Uniti e dall’Asia.

Perché dice che le aziende non sono preparate?

In questo momento è molto semplice: il mondo sta cambiando e possiamo immaginare quanto sarà profondamente diverso se ci diamo un orizzonte fino al 2030. In questa prospettiva, bisogna correre incontro al futuro altrimenti l’unica conseguenza è che si rimane indietro. Aerofarm è una azienda che ha deciso di innovare in maniera disruptive con la tecnologia. Ma in un sondaggio che abbiamo fatto tra aziende medio-grandi di tutto il mondo, solo il 45% delle imprese ha capito che in 3-5 anni il loro business potrà diventare obsoleto, solo il 48% non ha idea di come si trasformerà il proprio settore in tre anni, mentre il 52% ha fatto almeno una esperienza di disruption intensa negli ultimi tre anni.

Cosa succederà allora?

Se prendiamo come riferimento lo scenario del 2030, il cambiamento radicale è inevitabile. È uno scenario in cui o si cambia o si muore. Le tecnologie emergenti come intelligenza artificiale e lo sviluppo della capacità di calcolo degli apparecchi connessi possono solo continuare ad accelerare un processo che è già cominciato ed è sotto gli occhi di tutti.

Cita l’intelligenza artificiale: qual è la chiave di lettura strategica di questa tecnologia? Distrugge posti di lavoro? Crea ricchezza per le aziende ma non per le persone?

Vedo la AI come il modo per avere una partnership tra uomo e macchina, in un ambiente sempre più ricco, immersivo e dotato di informazioni prima impossibili da raggiungere. Vedo le AI come uno strumento per aumentare le capacità delle persone, non per sostituirle.

In che senso?

Immagino le persone che usano gli strumenti digitali come un modo per operare i business, lavorare, scoprire nuovi talenti, imparare cose nove non solo a scuola ma anche nel corso della nostra vita professionale.

Qual è lo scenario del 2030?

La tecnologia sarà radicata ovunque e in qualsiasi cosa faremo. Ogni organizzazione sarà diventata una organizzazione digitale, funzionerà grazie a software e sistemi analitici creando un livello di interazione uomo-macchina oggi impossibile.

Le conseguenze immediate di tutto questo?

Se le aziende non iniziano a prepararsi oggi, a preparare la loro forza lavoro, non arriveranno in tempo. Stiamo parlando di Ai, di robotica, di realtà virtuale e aumentata, di internet delle cose, di cloud, ma non solo. Il cambiamento è culturale ed è ricco di opportunità che porteranno alla trasformazione di interi settori. Dal nostro punto di vista questo cambiamento passa dall’utilizzo di nuove tecnologie ad esempio nei datacenter e dalla digitalizzazione delle attività. Trasformazione digitale vuol dire trasformare la forza lavoro, la propria dotazione IT, la modalità con la quale si cura la sicurezza.

Il segreto di aziende come Aerofarm è la tecnologia?

È la fantasia, la capacità di innovare. La tecnologia è lo strumento, che abilita queste possibilità a un livello prima impossibile.

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