IL CASO

Bollette a 28 giorni, non è finita: nuovo esposto all’Agcom

Il Codacons non ci sta e chiama in causa Tim e Wind Tre che non avrebbero sospeso gli aumenti tariffari. Question time alla Camera per fare chiarezza sulla vicenda

Pubblicato il 02 Ago 2018

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Il caso delle bollette a 28 giorni non è chiuso. Nonostante gli interventi di Agcom e Antitrust  per rimettere ordine nelle tariffe e garantire l’informazione trasparente ai consumatori, non tutte le telco si sono adeguate alle nuove disposizioni. Di qui la decisione da parte del Codacons di scendere in campo e di presentare un esposto all’Authority delle Comunicazioni – di cui Corcom ha potuto prendere visione – in cui si chiede di intervenire affinché le telco rispettino le regole e nel caso si applichino le relative sanzioni per garantire il ripristino dell’ordine. Non solo: l’associazione dei consumatori – rifacendosi alla delibera 269/2018Cons di Agcom – chiede che sia rispettato il principio del “ristoro del consumatore” e che se metta fine una volta per tutto a una situazione evidentemente non ancora sanata.

Tim e Wind Tre i due operatori finiti nel mirino. “ Si ritiene opportuno rilevare che Tim, che aveva già inviato ai propri clienti un messaggio che annunciava un aumento tariffario dell’8,6%, anziché bloccare quella manovra e procedere a definirne una differente (come ordinato da Antitrust), ha recentemente iniziato a inviare ai propri clienti il seguente messaggio che annuncia una riduzione dello 0,4% dei prezzi”, si legge nell’esposto. E riguardo a Wind Tre l’associazione denuncia che la società “non ha ottemperato al provvedimento cautelare, avendo proseguito senza soluzione di continuità a far pagare ai consumatori un prezzo aumentato. Prima dell’8,6% poi dell’8,3%”.

L’esposto del Codacons fa il paio con le interrogazioni parlamentari presentate al ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio dai deputati della Lega Capitanio e Maccanti, e di FdI, Fidanza e Rotelli. I deputati hanno chiesto al Governo se “intenda assumere iniziative normative per garantire la piena tutela dei consumatori, in particolare favorendo l’interruzione del comportamento di Tim e Wind Tre e il conseguente pieno ristoro dei consumatori”.

Ieri in un question time alla Camera in Commissione Trasporti e Tlc la risposta del Mise che nel ribadire la competenza dell’Agcom sulla questione ha ricordato che “l’Autorità ha avviato, in data 15 maggio 2018, i relativi procedimenti sanzionatori tuttora in fase istruttoria”. Ai sensi del “Regolamento di procedura in materia di sanzioni amministrative e impegni”, allegato alla delibera n. 410/14/CONS, il termine di conclusione dei procedimenti sanzionatori è fissato in 150 giorni (decorrenti dalla data di notifica dell’atto di contestazione) salvo sospensione o proroga per ulteriori approfondimenti istruttori, puntualizza il ministero.

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