L'EVENTO

Andrea Stazi (Google): “Privacy e copyright, così difendiamo la creatività”

A Firenze nuova tappa del roadshow Google “Digitali e responsabili”: focus su industria creativa online, ma anche su sfide etiche e giuridiche. L’intervento di Mario Morcellini (Agcom): “La cultura fornisce il senso critico necessario per non farci travolgere dal digitale e evitare gravi spaccature nella società”

Pubblicato il 27 Nov 2017

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Si è tenuta a Firenze la quarta tappa dell’evento “Digitali e Responsabili” avviato da Google in Italia, con il patrocinio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e del Garante per la Protezione dei dati personali, e la partecipazione di Polizia Postale e Altroconsumo, per promuovere un utilizzo responsabile del web: dopo l’avvio a luglio a Roma il roadshow del colosso di Mountain View ha toccato le città di Palermo e Napoli e si concluderà il 4 dicembre a Milano. La platea preferenziale sono i giovani, la nuova generazione sempre connessa, ma che, nonostante sia nata nell’era degli strumenti digitali, non sempre è consapevole dei rischi di un uso “non responsabile” del web, così come delle opportunità che il web offre.

Tutela del dati e dei diritti online sono il tema chiave per Google, che, con il suo dominio nella ricerca e nella pubblicità online e la forza di una piattaforma come YouTube dove ogni minuto vengono caricate oltre 400 ore di video, incarna le due facce del web: opportunità di trovare informazioni e monetizzare attività creative ma anche rischio di violare l’altrui proprietà intellettuale, la riservatezza dei dati personali e diritti fondamentali come il rispetto della persona.

La tappa fiorentina si è tenuta presso l’Università di Firenze, Novoli, Campus delle Scienze Sociali. Nei saluti di apertura, Patrizia Giunti, Direttrice del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze, ha messo in luce proprio il mix di opportunità e rischi delle tecnologie che aprono una nuova era di dialogo tra cittadino e pubblica amministrazione, ma possono “creare nuove diseguaglianze”: il diritto sarà chiamato a fare “da argine e da guida”. Sulle questioni giuridiche poste dal digitale sono tornati i docenti Filippo Donati e Andrea Simoncini del Dipartimento di Scienze Giuridiche. “Il web ci offre tanti servizi gratis”, ha detto Donati. “Ma non sono veramente senza prezzo, dobbiamo cedere i nostri dati“. “Ogni persona produce moli di dati destinati a crescere con lo sviluppo della Internet of Things“, ha affermato Simoncini. E’ il diritto che dovrà aiutare a trovare l’equilibrio tra lo sfruttamento delle potenzialità delle tecnologie e il rispetto della privacy e della sicurezza.

Anche le regole ci difendono, ha sottolineato Mario Morcellini, commissario dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni: “Il digitale può stravolgere le nostre società come già ha fatto con i media”, ha osservato Morcellini, aggiungendo che il digitale è un cambiamento profondo perché “agisce sul nostro stesso modo di organizzarci mentalmente e pone un problema etico di responsabilità pubblica”. Per il commissario Agcom, “se il digitale non si traduce in un miglioramento, si finisce col creare una nuova spaccatura nella società”. “Non si combatte contro l’innovazione digitale, ma occorre una guida critica”, ha concluso il commissario, insistendo sulla necessità in Italia di potenziare e diffondere le competenze digitali e l’uso “responsabile” del web.

La difesa dei dati e l’utilizzo consapevole del web è proprio quanto sta a cuore a Big G, è intervenuto Andrea Stazi, Public Policy manager di Google. “Privacy e copyright, questi i diritti su cui ci concentriamo oggi”, ha detto Stazi. Il top manager di Google ha ricordato il ruolo dell’azienda come partner dell’industria culturale, dimostrato dal successo della piattaforma Google Arts & culture, che conta oltre 1500 partner a livello globale, compresi gli Uffizi di Firenze. “Google ritiene che la digitalizzazione dell’economia creativa rappresenti un’opportunità e un motore per la crescita del settore creativo europeo”, ha affermato Stazi. il Public Policy manager ha menzionato prodotti come YouTube Music Partnership e Digital News Initiative che “ci consentono di lavorare a stretto contatto con gli operatori del settore, artisti e editori per assicurare loro che possano beneficiare al meglio delle opportunità del web”. “Oggi vengono pubblicati più musica, film, video e libri che mai”, ha continuato Stazi. “Ma ancor di più, le piattaforme online hanno consentito ad alcune carriere di decollare e di originare interi nuovi mercati. Prendete per esempio YouTube, dove ogni minuto vengono caricate oltre 400 ore di video e di cui esistono versioni locali in 90 paesi del mondo, in 76 diverse lingue”. Stazi ha proseguito: “Grazie all’incremento dei proventi dal digitale, i ricavi dell’industria creativa sono cresciuti di 22 miliardi di euro negli ultimi dieci anni (dati PWC). I proventi delle società di gestione collettiva, come Siae, stanno aumentando, la Tv è più forte e la musica sta attraversando un nuovo rinascimento. I proventi dello streaming sono aumentati di oltre il 60% nell’ultimo anno”.

Google è consapevole del cambiamento dei modelli di business dell’industria creativa e crede che sul web esistano più opportunità che minacce. Certo, le sfide per l’industria creativa non mancano e Google risponde con le partnership con creatori di contenuti e detentori di diritti, ha spiegato Stazi: “I pagamenti di YouTube all’industria musicale hanno toccato il miliardo di dollari per la sola pubblicità negli ultimi 12 mesi. Google ha inoltre preso la sfida della pirateria online molto seriamente e abbiamo dedicato dieci anni e più di 100 milioni di dollari nello sviluppo e nel miglioramento del Content ID, un sistema per aiutare i possessori del diritto d’autore a controllare i loro contenuti su YouTube. Abbiamo versato più di 2 miliardi di dollari ai partner che hanno deciso di monetizzare la rivendicazione dei contenuti tramite l’uso di Content ID”. I temi del rispetto dei contenuti creativi e dei dati personali sono tornati spesso nell’intervento del Public Policy manager di Google, che non ha esitato a dire ai ragazzi presenti all’incontro che la pirateria online equivale a rubare e ha sottolineato l’importanza di selezionare accuratamente le impostazioni della privacy dei propri account e profili personali su Internet.

L’evento è stato completato da un nutrito giro di interventi. Francesco D’Uva (M5S) della Commissione Cultura, Camera dei Deputati, ha sottolineato il valore del comportamento responsabile sul web, contro eccessi, insulti, hate speech e diffusione di notizie false e tendenziosi. Tommaso Sacchi, Capo segreteria Cultura, Comune di Firenze e curatore dell’Estate Fiorentina, ha parlato dei nuovi codici di comunicazione tra cittadini e PA portati dal digitale e del valore del digitale come supporto per comunicare la cultura. Fernanda Faini, della Regione Toscana e Circolo dei Giuristi Telematici, ha ricordato come le tecnologie digitali possono rendere la macchina pubblica meno “verticale”, burocratizzata e scollata dai suoi interlocutori e come la PA possa diventare protagonista della digitalizzazione dei cittadini, aumentandone competenze e consapevolezza. Luisa Crisigiovanni di Altroconsumo ha ricordato l’attività dell’associazione dei consumatori nel formare una consapevolezza sull’uso responsabile del web.

L’evento ha visto, come nelle altre tappe, la partecipazione di uno YouTuber, Jaser, che ha raccontato come la passione per i video si sia trasformata in professione grazie alla partnership con Google e come il digitale permetta a tutti di monetizzare la propria creatività. Jaser ha però ribadito l’importanza di rispettare il diritto d’autore e di fare attenzione a quali dati si cedono e a quali comportamenti si tengono online: “Spesso ci lasciamo ingannare dall’impressione che il web faccia da filtro e ci protegga, ma non è così: il web ci espone e l’identità virtuale è come quella reale. Quello che mettiamo online arriva a una platea mondiale e resta lì“.

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