COMITATO INFRATEL

Banda ultralarga, nelle aree bianche la fibra è totalmente “spenta”

Nei 138 Comuni in cui è stata completata l’infrastruttura negli anni passati nessun servizio di Tlc è stato attivato. Lo rileva il Comitato di indirizzo e monitoraggio di Infratel. Il Mise invita le telco a farsi avanti. Sinfi e Wi-fi le altre due leve su cui fare forza per spingere la diffusione della connettività

Pubblicato il 29 Nov 2018

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I cantieri procedono, ma la fibra resta “spenta”. L’Italia va avanti sull’infrastrutturazione delle aree bianche, quelle a fallimento di mercato, ma in nessuno dei comuni in cui i lavori sono stati completati nel corso degli anni passati risultano attivi i servizi di Tlc. È quanto emerso durante la riunione del Comitato di indirizzo e monitoraggio di Infratel, che oltre a compiti di indirizzo strategico ha anche quello di verificare gli obiettivi prefissati nel Piano Bul 2018-2020. L’analisi in questione riguarda gli interventi realizzati negli anni scorsi sulla base dei contributi diretti e quindi non i cantieri che vedono protagonista Open Fiber nell’ambito delle gare Infratel.

“In particolare, per quanto riguarda l’intervento sulle aree bianche, è emerso che in 138 Comuni ad intervento diretto l’infrastruttura Bul è stata completata, ma nessun operatore di Tlc ha attivato la fornitura di servizi agli utenti”, si legge in una nota del Mise. “Al termine della riunione è stato espresso l’auspicio che gli operatori manifestino interesse a fornire i servizi agli utenti residenti nei 138 Comuni indicati, offrendo così ai cittadini e alle imprese il massimo livello di connettività possibile”.

Il Comitato ha fatto inoltre il punto sul Sinfi (il catasto delle infrastrutture del sottosuolo) e sul piano di potenziamento del programma WiFi.Italia.It. “È stato affrontato l’aspetto relativo alla tempistica per l’avvio delle azioni di potenziamento sul territorio grazie ai fondi messi a disposizione dal Governo per la realizzazione di questi importanti progetti: 5 milioni per il Sinfi e complessivi 53 milioni per Wi-Fi Italia”, si legge sempre nella nota del Mise.

Riguardo specificamente al Sinfi il Comitato ha convocato i rappresentanti del Comune di Senigallia e dei Comuni limitrofi: l’Assessore del Comune di Senigallia Chantal Bomprezzi, il Sindaco del Comune di Serra De’ Conti Arduino Tassi, l’Assessore Lucia Giraldi del Comune di Corinaldo e l’Assessore Fabio Lenci del Comune di Ostra Vetere.

Si tratta di Comuni virtuosi che hanno già provveduto a conferire i dati al Sinfi. L’incontro è servito per acquisire informazioni utili per accelerare il popolamento del Catasto da proporre agli altri Comuni italiani.
Durante la riunione i rappresentanti dell’Anci hanno esposto alcune proposte operative da mettere in campo con la collaborazione dei Comuni. Sono stati auditi altresì i rappresentati della società Terna, al fine di acquisire elementi utili ad accelerare il popolamento del Sinfi anche da parte dei gestori di rete infrastrutturali.

Nel corso della prossima seduta del Comitato, convocata per il 15 gennaio 2019, sarà discusso il regolamento per l’accesso ai dati del Sinfi nonché le proposte di Infratel sull’utilizzazione del fondo di 5 milioni di euro stanziato dal Governo per assistere i comuni nella digitalizzazione dei dati da inserire nel catasto del sottosuolo.

Al Ministero si è tenuto anche un incontro con Infratel e la Conferenza delle Regioni e Province autonome: “Nel dialogo con le regioni è stato verificato lo stato di avanzamento dei lavori della task force costituita dal Mise, in attuazione della decisione del Comitato Banda Ultralarga (Cobul) presieduto dal Ministro Luigi Di Maio, per offrire supporto alle Regioni nella rendicontazione delle opere realizzate nell’ambito del progetto Bul”.

Nei giorni scorsi dall’Osservatorio trimestrale Agcom è emerso che se nel giugno 2014 il 95% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi al 65%, pari ad una flessione di oltre 6 milioni di linee. Nello stesso periodo sono cresciuti gli accessi tramite altre tecnologie qualitativamente migliori, in particolare quelle in tecnologia Fttc (+5 milioni di unità), Ftth (+400mila) e Fwa (+ 650mila). Le linee con velocità inferiore ai 10 Mbit/s sono passate da poco meno dell’80% delle linee broadband e ultrabroadband nel giungo 2014, al 28% nel giugno 2018, mentre un trend opposto hanno fatto registrare le linee con velocità pari o maggiore di 30 Mbit/s, il cui peso è salito dal 2 al 38%. In particolare quelle con velocità superiore a 100 Mbit/s sono aumentate su base annua di oltre un milione. Il quadro competitivo complessivo vede Tim quale maggiore operatore con il 44,7%, seguito da Vodafone, Fastweb e Wind Tre con quote comprese tra il 14 ed il 15% circa. Ma stiamo parlando di aree nere.

LA LISTA DEI 138 COMUNI FTTH-READY NELLE AREE BIANCHE

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