FINTECH

Banche e assicurazioni non hanno scampo: ecosistema dei dati per battere i giganti del Web

È quanto emerge da un’indagine di Ntt Data. Intelligenza artificiale e blockchain avranno enorme impatto sul mercato. La sfida è condividere le informazioni per lo sviluppo di applicazioni innovative

Pubblicato il 17 Lug 2019

Enzo Lima

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Il 61% delle aziende di servizi finanziari e di assicurazione (FS&Is) si prepara o quantomeno sta valutando di abbandonare i modelli di business tradizionali incentrati sulla vendita di propri prodotti per passare al modello digitale. E il 90% punterebbe a fornire ai consumatori un’offerta di servizi unica e disponibile 24 ore su 24, attraverso Digital Business Platform che permettano fra l’altro di lavorare con Fintech, Insurtech ed altri attori dell’ecosistema digitale globale. È quanto emerge dall’indagine “Digital to the Core: Transforming Financial Services and Insurance in the New World of Digital Business Platforms and Ecosystems” a firma di Ntt Data secondo cui peraltro l’80% degli intervistati ritiene che Amazon e gli altri giganti tecnologici potrebbero in breve tempo diventare i principali i concorrenti.

Secondo il 53% degli intervistati sono le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e la blockchain, i trend che avranno anche a breve un maggior impatto sulle FS&Is, mentre tutti gli intervistati sono concordi nel ritenere che i giganti della tecnologia sono già una fonte di forte preoccupazione. Infatti, dalla ricerca emerge che l’84% delle aziende “tecnologiche” già esercitano un forte influenza sui bisogni del mercato e che l’83% ritiene che i nuovi arrivati, come Amazon ed Apple, potrebbero diventare importanti concorrenti nell’offerta di prodotti finanziari.  Ne sono un esempio – evidenziano gli analisti – il recente lancio di una nuova carta di credito da parte di Apple o l’introduzione della criptovaluta Libra da parte di Facebook in diretta competizione con quelle oggi circolanti.

“Le aziende come Amazon, Google e Netflix che fanno della propria piattaforma digitale il reale valore aggiunto sono in grado di offrire alla clientela servizi digitali facili e veloce da usare stanno progressivamente cambiando le aspettative anche dei clienti finanziari e assicurativi” sottolinea Luca Pozzoli, Practice manager Banking & Payments di Ntt Data Italia. “Questi giganti della tecnologia usano modelli di business agili grazie ai quali, facendo leva sui dati raccolti dai clienti, riescono a personalizzare nuovi prodotti a prezzi competitivi servendo al meglio nel contempo la fascia di consumatori che preferisce l’uso del canale “mobile” dove semplicità e velocità sono caratteristiche distintive. Creando una Digital Business Platform, banche e assicurazioni possono collaborare con fintech ed insurtech per integrare nuove tecnologie digitali, usare interfacce di programmazione applicative aperte (il c.d. Open Banking) e condividere i dati dei clienti – acquistando una nuova capacità di adattarsi alle aspettative dei clienti che chiedono servizi totalmente digitale e personalizzabili”.

L’85% degli intervistati ha indicato il ricorso a una Digital Business Platform come un’importante opportunità per riposizionare la propria azienda e l’83% ha convenuto che l’integrazione di sistemi legacy core la Dbp sia determinante per la propria posizione competitiva nei prossimi 3-5 anni. È interessante notare – si legge nel report – che a livello globale emerge che solo il 23% del totale degli intervistati dichiara di disporre attualmente nella propria azienda di una Dbp attiva, mentre questo valore si incrementa notevolmente se lo si osserva al contesto domestico: il 43% degli intervistati italiani dichiara di aver già sviluppato una Dbp e che questa stia producendo significativi benefici sia in termini di offerta che di costo.  “Questa differenza, presente anche nel mercato tedesco, può essere spiegata attraverso una probabile diversa interpretazione del significato del termine di DBP: associandola all’apertura alle terze parti guidata dall’adeguamento PSD2 in corso e non al reale grado d’integrazione dei sistemi della banca/assicurazione con le terze parti che consentirebbe di vendere i loro prodotti attraverso gli attuali canali bancari e assicurativi”, si legge nel report.

“Gli istituti finanziari e le assicurazioni che aspirano ad essere digitali ritengono le digital business platform come il mezzo più efficiente per sviluppare nuove caratteristiche e funzioni digitali per la clientela senza un significativo intervento di modifica dei propri sistemi legacy – conclude Pozzoli -. Coloro che pensano di conservare il proprio business continuando ad utilizzare tecnologie datate avranno delle difficoltà a rimanere competitivi nel mercato digitale ormai basato sull’utilizzo di piattaforme sempre più aperte alla contaminazione con le terze parti”.

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