INTERNET

Net neutrality Usa, i Democratici forzano la mano

Prima defezione tra i Repubblicani della Camera alta: Susan Collins appoggia la crociata del partito di opposizione a favore della neutralità di Internet. E ora i Democratici annunciano: “Porteremo la net neutrality in campagna elettorale per conquistare i giovani”

Pubblicato il 10 Gen 2018

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I Democratici americani cercano nuovi consensi tra gli elettori più giovani cavalcando la battaglia della net neutrality. I rappresentati del partito Democratico nel Senato degli Stati Uniti hanno annunciato che forzeranno il voto sulle nuove norme più favorevoli alle telco approvate dalla Federal Communications Commission a fine anno scorso con cui è stato smantellato l’impianto regolatorio voluto da Barack Obama per difendere la neutralità della rete. Anzi, il tema della net neutrality sarà al centro della campagna elettorale per le elezioni al Congresso che si terranno quest’anno: il leader dei senatori Democratici Chuck Schumer ha affermato che le regole che difendono l’Internet libero e aperto rappresenteranno uno dei principali fattori per acquisire nuovi voti all’interno dell’elettorato giovane, che il partito corteggia con determinazione. “Faremo sapere a tutti da che parte stiamo”, ha affermato Schumer in conferenza stampa a Washington, secondo quanto riporta l’agenzia Reuters.

I Democratici avevano già annunciato battaglia al Senato sulla net neutrality ma nei giorni scorsi hanno segnato un decisivo punto a loro favore: la senatrice Repubblicana Susan Collins si è schierata dalla loro parte dicendo che appoggerà il tentativo dei Democratici di ribaltare la decisione della Fcc. “La senatrice Collins ritiene che occorra un attento processo decisionale che coinvolge sia gli esperti che il pubblico per assicurare che i consumatori ottengano robuste protezioni a garanzia della loro libertà di scelta e dell’apertura del mercato”, ha indicato una portavoce.

Il percorso dei Democratici resta in salita: il leader della maggioranza al Senato, il Repubblicano Mitch McConnell, è dalla parte della Fcc. Inoltre, per tornare indietro rispetto alla decisione presa a dicembre dal regolatore occorre non solo il voto al Senato, ma anche alla Casa dei rappresentanti, più l’approvazione di Donald Trump, che però è il primo sostenitore dell’operato della Fcc e del suo nuovo presidente Ajit Pai. Tuttavia, i Repubblicani controllano il Senato con una maggioranza ristrettissima – 51 senatori su 100 – e le defezioni Repubblicane sono già iniziate con l’adesione della Collins alla crociata pro-net neutrality. Il senatore Democratico Ed Markey ha dichiarato di avere 39 senatori al suo fianco pronti a chiedere il voto sulla decisione della Fcc, ma occorrerà aspettare, visto le nuove norme su Internet non sono ancora in vigore e non lo saranno per almeno altri tre mesi.

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