IL REPORT

E’ battaglia Usa-Cina per la supremazia 5G

Dell’Oro Group rivede al rialzo le stime per il 2017-2020: crescita globale delle spese di capitale grazie alle nuove reti mobili e alla spinta degli Stati Uniti, favoriti dalle politiche fiscali di Trump. Ma resta la sfida di tradurre gli investimenti in revenues

Pubblicato il 06 Apr 2018

Patrizia Licata

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Gli investimenti delle telco globali cresceranno a un tasso dell’1% annuo tra il 2017 e il 2020, trainati dalla spesa sui mercati cinese e statunitense. A dirlo è un nuovo studio di Dell’Oro Group che ha rivisto al rialzo le precedenti previsioni sul Capex dell’industria telecom per i tre anni grazie all’impulso impresso dagli investimenti nelle reti 5G.

Dopo due anni consecutivi di contrazione della spesa di capitale dell’industria delle telecomunicazioni mobili mondiale, il settore vivrà una ripresa in vista del roll-out delle reti di prossima generazione. “Abbiamo modificato le nostre previsioni sul Capex sui tre anni perché ora siamo più ottimisti sugli investimenti che verranno effettuati sia in Cina che negli Stati Uniti”, ha affermato Stefan Pongratz, senior analyst di Dell’Oro.

E’ dunque la corsa all’implementazione dei servizi mobili di nuova generazione la spinta che garantirà la crescita annuale a un tasso composito dell’1% – una corsa che vede nuovamente in gara Cina e Usa, desiderose ciascuna di scavalcare la rivale nelle tecnologie e nei servizi di telecomunicazione a garanzia di una supremazia sia economica che politica.

In particolare, gli Stati Uniti premono sull’acceleratore e, dopo tre anni consecutivi di declino del Capex, cresceranno a tassi doppi della media mondiale. Dell’Oro prevede una “stabilizzazione delle condizioni sul mercato telecom” e una crescita tanto per la spesa di capitale quanto per l’intensità di capitale.

“Ci aspettiamo che gli investimenti aggregati del settore telecom statunitense crescano a tassi intorno al 7-8% nel 2018, mentre per il periodo 2017-2020 stimiamo un tasso annuale composito del 2%“, ha indicato Pongratz. Dell’Oro valuta positivamente i maggiori investimenti messi in cantiere dal carrier americano Sprint e il traino fornito dai tagli alla corporate tax: per il settore telecom la strategia di Donald Trump sembra aver fornito il necessario puntello agli investimenti di rete.

Al tempo stesso, gli esperti di Dell’Oro fanno notare che tradurre gli investimenti in maggiori guadagni resterà una sfida per le telco globali anche nell’era del 5G: “La ridotta crescita delle revenues continuerà a rappresentare uno dei principali inibitori di accelerazione ulteriore del Capex“, si legge nel report. “Ci aspettiamo revenues piatte per gli operatori mobili tra 2017 e 2020 perché i carrier non riusciranno a individuare nuove fonti di entrate e quelle da smartphone rallenteranno la crescita”.

Quadro a tinte contrastanti sulle possibilità offerte dalla IoT: le entrate degli oggetti connessi cresceranno di circa 1,75 volte tra il 2017 e il 2020 e rappresenteranno nel 2020 il 2% delle revenues totali degli operatori mobili, con la possibilità di salire al 3% negli anni successivi; tuttavia è “motivo di preoccupazione”, secondo Dell’Oro, l’andamento del pricing per le connessioni IoT: se il prezzo non sarà giusto le telco non metteranno in tasca molti guadagni.

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