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YouTube a caccia di esperti in relazioni politiche

La piattaforma di condivisione video di Google ha pubblicato due annunci: aperte posizioni per candidati disposti a occuparsi, in qualità di Strategic Partner Manager, dei publisher e dei creator della sfera politica, sia progressista sia conservatrice

Pubblicato il 19 Ago 2019

D. A.

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Youtube sta cercando manager pronti a creare, gestire e mantenere relazioni con publisher provenienti dalla sfera politica, progressista o conservatrice che sia. Come riportato da Cnbc, sono infatti apparsi sulla pagina Career della piattaforma di condivisione video di Google due annunci rivolti a candidati disposti a ricoprire il ruolo verso creator con precisi orientamenti politici. Non è chiaro se siano solo due le figure ricercate o se invece si tratta di mettere insieme due team: quello che è certo è che la filosofia della società, che in altri ambiti prevede l’ingaggio di manager specializzati per trattare con aziende e influencer su determinate categorie di contenuti, viene ora estesa anche ai rapporti con i partner che vogliono sottolineare la propria appartenenza politica.

“Uno degli approcci che abbiamo quando lavoriamo con i top creator prevede la connessione con uno Youtube Partner Manager”, conferma un portavoce dell’azienda in una nota inviata a Cnbc. “Abbiamo esperti per diverse categorie di contenuti e stiamo ampliando il team di partnership che si occupa specificamente di creatori di canali di news, con attenzione sia alla sponda conservatrice, sia a quella progressista”.

In entrambi gli annunci, Youtube precisa che le nuove risorse dovranno aiutare i partner a comprendere meglio il funzionamento della piattaforma. I candidati ideali hanno almeno sei anni di esperienza all’interno di enti o media politici e devono essere pronti a trasferirsi a Washington D.C. o in California. “Crediamo che tutti meritino la possibilità di avere una voce, e che il mondo sia un posto migliore nel momento in cui ascoltiamo, condividiamo e costruiamo community attraverso le nostre storie”, si legge nei post, che sono apparsi dopo una serie di casi che hanno visto inasprirsi le critiche di entrambi le parti politiche rispetto al modo in cui Youtube ha moderato alcuni contenuti sensibili. Per esempio, la scorsa settimana, un gruppo di creator Lgbtq (Lesbian Gay, Bisex, Transexual, Queer) ha depositato una class action contro la società asserendo che Youtube li ha discriminati limitando i loro contenuti e le opportunità di monetizzazione dei video favorendo invece video provenienti da utenti di destra. Al tempo stesso, alcuni politici conservatori come il senatore texano Ted Cruz e lo stesso presidente Donald Trump hanno avuto da ridire sulla piattaforma in quanto avrebbe censurato interventi di stampo repubblicano. Youtube, come si è capito, si trova dunque tra l’incudine e il martello. E l’unico modo per attenuare le polemiche è provare a dare ai contendenti prodotti, servizi e soprattutto spazi su misura.

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