E-HEALTH

Innovazione e caring, così la digital transformation abilita nuovi servizi

Le nuove frontiere dell’assistenza al centro del convegno “Fragilità e nuove tecnologie” promosso dalla Fondazione Oic onlus e Uneba. Sul tavolo opportunità e sfide per una svolta a prova di futuro

Pubblicato il 24 Set 2018

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Il digitale al servizio della popolazione più vulnerabile. Anziani, ma non solo: dal 50enne in difficoltà di fronte al nuovo pc al lavoro, fino ai cittadini-utenti disorientati di fronte a una prenotazione elettronica. E’ il tema affrontato da “Fragilità e nuove tecnologie”, convegno promosso dalla Fondazione Oic onlus e Uneba, in programma a Padova il 26 settembre 2018 dalle 09.30 (link per l’iscrizione).

Intorno al tavolo, oltre a Francesco Facci presidente di Uneba Veneto e a Paolo Gubitta direttore scientifico dell’Osservatorio Professioni Digitali dell’Università di Padova, ci saranno Lorenzo Gubian di Azienda Zero, Agostino Santoni di Cisco-Meraki, Piergiorgio De Campo di Noovle, Paolo Semprini di Advenias, Umberto Ferri e Matteo Savoldi di Medas e Livio Pianura di Logostech.

Dalla digital transformation come leva per il rilancio della Sanità alle best practice applicative, il convegno farà il punto sulle sfide e le tappe raggiunte finora nella declinazione di innovazione e caring.

“L’investimento in tecnologia –anticipa Facci di Uneba Veneto – rappresenta uno strumento per perseguire la mission assegnataci dai nostri fondatori già nel 1960: essere al servizio della persone e della famiglia. Quindi, per fare un solo esempio tra i tanti possibili: un nuovo programma in cui registrare le condizioni di salute dei nostri ospiti ed un nuova misura di sicurezza per i dati sensibili che gestiamo sono un buon investimento se portano, in ultima analisi, a far vivere meglio l’anziano, la persona con disabilità, il minore. E proprio come l’assistenza alla persona fragile ottiene risultati migliori se svolta in rete e in collaborazione tra noi del non profit e le istituzioni pubbliche, così la trasformazione digitale è tanto più efficace – per il bene delle persone fragili – se è condivisa con il settore pubblico, e con la Regione Veneto in particolare. A cui offriamo tutta la nostra disponibilità per costruire assieme un percorso di crescita digitale di cui beneficino tutti gli abitanti del Veneto, in particolare nel momento dell’incontro con la fragilità”.

“La fragilità – afferma Gubitta, UniPadova – non è più oggi solo una condizione fisica ma ormai anche una sorta di atteggiamento mentale. Il raccontare in modo pratico le esperienze positive di chi sta riuscendo a scavalcare il muro del digitale (senza farsi troppo male… ) è sicuramente una buona prassi ed un supporto per tutte quelle persone o organizzazioni che, ferme e piene di dubbi dall’altra parte del fiume, non hanno ancora trovato il coraggio di passare dalla tradizionale ‘sponda’ analogica a quella odierna, forzatamente ad alta concentrazione digitale”.

“Prima di avviare il processo di digitalizzazione, la Fondazione Oic gestiva ingenti moli di dati su carta che non consentivano una mappatura in tempo reale delle esigenze dei pazienti e della struttura – dice De Campo, Ceo Noovle -. Noi di Noovle siamo orgogliosi di offrire alla Fondazione un’attività di supporto continuativa per poter sperimentare un modo nuovo di immaginare l’assistenza alle persone anziane e condividere informazioni ed esperienze.”

“Alla luce dei cambiamenti normativi a livello regionale e nazionale, il settore socio sanitario sta vivendo una trasformazione che impatta su tutta la filiera dei servizi in capo agli Enti Erogatori – dice Semprini CSO di Advenias -. Vivere il cambiamento deve essere la linea direttiva per superare la digitalizzazione dei processi della cartella sanitaria senza soccombere. Ridisegnare i macro processi in modo integrato: dall’Accoglienza al Pai, dalla Pianificazione delle Attività e la loro rendicontazione alla marginalità dei servizi”.

“La velocità e disponibilità di tecnologia all’interno delle organizzazioni rischia di spostare l’attenzione dal fine al mezzo, producendo risultati legati alla sua introduzione spesso inefficienti o addirittura disastrosi – afferma Pianura, Presidente di Logos Technologies – Logos è partner fiduciario di Fondazione Oic Onlus e la accompagna nella direzione di una rivoluzione tecnologica consapevole che parte dalla comprensione delle reali esigenze, si fonda su un uso cosciente ma evolutivo della tecnologia ed è al contempo in grado di restituire valore e vantaggio competitivo grazie alle logiche dell’outsourcing di processo”.

Nella sessione pomeridiana sarà possibile approfondire i vari argomenti trattati in brevi workshop tematici.

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