L'INTERVENTO

Startup Nation? Non basta più. Israele punta al grande salto: “Diventeremo una Smartup Nation”

Zachi Schnarch, Cto dell’Innovation Authority israeliana svela a Roma i piani prossimi venturi per trasformare il Paese in una Terra dell’innovazione in grado di dare i natali a “colossi” del digitale. La sanità il settore considerato più promettente. L’Ambasciatore Ofer Sachs: “Cooperazione Italia-Israele sempre più forte”

Pubblicato il 15 Mag 2019

Zachi Schnarch

Dalla Startup Nation alla Smartup Nation. Israele punta a un salto di qualità notevole. Non bastano più le startup, il tema ora è dare vita ad un’industria “pesante” dell’innovazione che sia in grado di spingere la crescita della già fiorente economia israeliana, dotare il Paese di aziende all’avanguardia con la capacità di imporsi a livello internazionale.

La nuova mission, una vero e propria “vision”, è stata illustrata a Roma dal Cto dell’Innovation Authority israeliana Zachi Schnarch. In un incontro ristretto presso la residenza dell’Ambasciatore Ofer Sachs, Schnarch ha svelato i piani e obiettivi prossimi venturi. “Ci siamo aggiudicati il ‘nickcname’ di Startup Nation per la nostra capacità di puntare sui giovani talenti e sulle nuove imprese attraverso programmi ad hoc sul piano del finanziamento ma anche della consulenza. Ora però vogliamo vincere una sfida ancor più importante: diventare una Smartup nation. È tempo di trasformare le startup in aziende a tutti gli effetti, grandi aziende capaci di fare business in tutto il mondo”, ha detto il Cto dell’Autorità israeliana ricordando che 6,3 miliardi di dollari sono stati messi sul piatto per finanziare la crescita di nuove imprese, di cui il 70% proveniente dall’estero, in gran parte degli Stati Uniti.

Vendere frutti non più alberi” è lo “slogan” con cui Schnarch ha spiegato il nuovo corso: “Molte startup promettenti sono state acquisite, e i nostri ‘alberi’ sono stati piantati in altri territori. Adesso vogliamo che gli alberi restino qui. E siamo ovviamente aperti ad accogliere anche idee dall’estero affinché in Israele si possano piantare le radici del futuro”.

È sul settore della sanità che sono puntati fortemente i riflettori: “Hi-tech è spesso considerato sinonimo di Ict. Ma vanno ampliati i confini, anche perché oramai il digitale è trasversale a qualsiasi settore. Siamo convinti che la sanità sia uno dei settori più promettenti in tal senso. E in Israele vantiamo il know how necessario per imporci a livello internazionale”, ha detto Schnarch evidenziando che “affinché si assista allo sviluppo di una nuova economia della sanità, l’universo del digital health, dei dispositivi medici e quello farmaceutico dovranno convergere”. Israele ha sottolineato il Cto dell’Authority vanta molti esperti e scienziati nel campo medico e farmaceutico. E sono anche numerose le startup del campo digital health. “Si tratta di un ecosistema economico importante, non alternativo ma parallelo a quello dell’Ict”, su cui il Paese ha deciso di investire considerato il suo elevato potenziale e l’expertise accumulata nel tempo. Secondo Schnarch nel prossimo futuro saranno i prodotti e u servizi “tangibili” a fare davvero la differenza. E il Cto, in visita in Italia, auspica anche collaborazioni con il nostro Paese considerata l’eccellenza italiana in campo sanitario. Riguardo alla cooperazione l’Ambasciatore Ofer Sachs ha sottolineato che “senza la cooperazione Israele non sarebbe oggi il Paese che è” e che riguardo ai progetti con l’Italia “negli ultimi 4 anni c’è stata una crescita dei progetti e delle iniziative”. “Rafforzeremo ulteriormente le iniziative”, ha annunciato. “L’Italia è uno dei più importanti partner di Israele e sono tante le iniziative in corso anche nel campo della medicina “.

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