L'OPERAZIONE

Yoomahn pronta all’ICO: collocherà cryptovalute per investire il ricavato in business reali

Il fondo di venture capital propone un modello partecipato per la propria attività, che investe nel “mondo reale”, dall’e-commerce al turismo, dalla mobilità urbana al real estate. Chi aderirà potranno monetizzare in ogni momento i propri investimenti grazie alla scambiabilità dei token

Pubblicato il 05 Lug 2018

crowdfunding

Prenderà il via il 1 settembre 2018 l’Ico di YOOmahn, fondo di venture capital che, primo al mondo, raccoglie capitali attraverso l’emissione di token su blockchain per investirli in business reali e non solo nel mondo delle cryptovalute. Nel corso dei mesi di luglio e agosto i soci saranno impegnati ad incontrare investitori istituzionali.

Per la prima volta i token vengono utilizzati come strumento di partecipazione diffusa al fondo e come mezzo democratico di votazione dei progetti di investimento dello stesso, in maniera sicura e trasparente tipica dei contratti smart“, afferma l’azienda in una nota. “Differentemente da un venture capital tradizionale l’accesso al fondo è aperto a tutti, non solo ad investitori professionali e istituzionali poiché la scambiabilità dei token permette di monetizzare l’investimento in qualunque momento negoziandoli su diverse piattaforme di scambio, come ad esempio Forkdelta, Bittrex e Binance, senza dover attendere l’uscita da un investimento dopo il classico periodo di 5-10 anni”.

L’obiettivo dell’iniziativa è proprio quello è colmare il divario tra investimenti virtuali (in particolare l’equity crowdfunding) e raccolta di capitale di rischio tipica dei fondi di venture capital.

Il focus di investimento di YOOmahn è nel mondo reale: sono più di 100 i progetti già identificati in America, Europa e Asia, che vanno dal settore real estate a quello e-commerce, dal comparto turistico a quello della mobilità urbana, dal fintech alle piattaforme di e-learning.

Con l’Ico che parte il primo settembre verranno immessi sul mercato complessivi 100 milioni di YOO token (del valore nominale di 1 dollaro ciascuno), di cui il 94% disponibile per l’Ico. Il 5% dei token è detenuto dal team e l’1% è in mano agli sviluppatori e advisor. La raccolta minima è stata fissata 2,5 milioni di dollari e i token invenduti saranno distrutti.

YOOmahn, differentemente dagli altri cripto-fondi che puntano esclusivamente ad investimenti finanziari speculativi, opera lungo due direttrici: diversificazione in più progetti tangibili, al fine di limitare il rischio, e “super service”. Il fondo, infatti, fornirà un supporto costante ai propri investimenti, mettendo a disposizione il know-how del team, che fornirà un mix di servizi ad alto valore aggiunto (dal supporto strategico e manageriale, al marketing, allo sviluppo prodotto, fino al coordinamento legale) superando la mera logica del finanziamento e garantendo una crescita esplosiva, ma sempre sana, degli asset partecipati.

Come parte della strategia di YOOmahn, i possessori di YOO token riceveranno dividendi a partire dalla fine del terzo trimestre solare dopo che l’Ico si è conclusa, secondo la seguente ripartizione: 50% del rendimento realizzato verrà riaccreditato al titolare di token in criptovaluta Ethereum (in modo da garantire l’automatizzazione di questo processo), mentre il 40% della performance realizzata sarà reinvestita in YOOmahn, espandendo quindi il patrimonio in gestione e aumentando il valore intrinseco di ciascun token YOO. Il restante 10% verrà utilizzato per finanziare i costi di gestione del fondo.

Ideatori e co-fondatori dell’iniziativa sono Kim Berger Christensen, che ricopre il ruolo di Ceo,e ha un forte background internazionale nel marketing innovativo; Lorenzo Torquati, Cfo del fondo, esperto di ristrutturazione societaria e già investitore in criptovalute; e Federico Ciccone, General manager, con un’esperienza decennale in start-up e rilanci aziendali a livello internazionale.  Il resto del managing team è internazionale e proviene da diversi paesi, inclusi gli Usa la Corea del Sud, la Cina, la Spagna e l’Inghilterra.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati