MERCATO DIGITALE UE

Boom del roaming dati, +435%. Il Berec: “Un successo per i consumatori”

I regolatori europei sottolineano il crollo delle tariffe wholesale e aprono una consultazione pubblica sull’implementazione della net neutrality e i possibili impatti del 5G

Pubblicato il 15 Mar 2018

Patrizia Licata

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Il traffico dati in roaming nell’Unione europea è cresciuto del 435% anno su anno nel terzo trimestre del 2017 superando 84 milioni di Gigabyte, secondo uno studio del Berec. L’abolizione delle tariffe del roaming in Ue, in base alla stratetegia del “Roam like at home”, è un “chiaro successo dal punto di vista dell’utente finale“, ha commentato Johannes Gungl, presidente del gruppo che riunisce i regolatori delle comunicazioni in Europa. I volumi del roaming variano a paese a paese nell’Unione, ma il trend di crescita per il traffico dati è evidente nel terzo trimestre, ha sottolineato Gungl.

Lo studio del Berec ha rilevato anche le tariffe wholesale del roaming sono molto al di sotto dei tetti di prezzo regolati definiti dall’Ue, sia per i dati che per il traffico voce e gli Sms. In alcuni casi, i prezzi wholesale sono inferiori al costo minimo stimato dai regolatori, fino a un livello minimo di un quarto di centesimo di euro per Megabyte.

Il Berec, che ha tenuto oggi una conferenza in merito a alcuni elementi del Mercato europeo delle comunicazioni elettroniche (European electronic communications market), ha anche approvato l’avvio di una consultazione pubblica di sei settimane sull’implementazione delle regole sulla net neutrality in vigore dal 2016 per poter fornire alla Commmissione europea un feedback delle parti interessate in vista della prima revisione della normativa, prevista per aprile 2019. La consultazione include domande sulle aspettative degli stakeholder in fatto di impatto del 5G sulla net neutrality, in particolare con l’adozione delle tecniche di network slicing.

I membri del Berec hanno anche approvato i termini per una gara Ue che affiderà a un fornitore lo sviluppo di uno strumento di misurazione della qualità di Internet, visto che le regole sulla net neutrality includono la richiesta per i regolatori nazionali di monitorare la qualità dei servizi Internet offerti. L’intenzione de Berec è di sviluppare una piattaforma comune che i regolatori nazionali potranno scegliere di usare. La gara dovrebbe tenersi a settembre e il tool dovrebbe essere disponibile dopo un anno.

Gungl ha rilasciato infine un commento sui negoziati in corso sul Codice delle comunicazioni elettroniche (Electronic Communications Code) indicando che “il Berec è molto rammaricato di non aver avuto un ruolo nella proposta revisione dei piani per le aste dello spettro”, come deciso da Parlamento e Consiglio dell’Ue.  Dato il significativo impatto delle licenze per lo spettro sulla concorrenza di mercato, il Berec avrebbe potuto dire la sua sul proposto meccanismo di feedback per gli Stati membro che hanno in programma il rilascio di nuove frequenze.

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