STRATEGIE

A Hong Kong l’Industria 4.0 parla italiano

NiRoTech costruisce la prima linea di smart manufacturing che avvia la reindustrializzazione del Paese fortemente voluta dal governo. Il ceo Roberto Leoni: “Realizziamo una supply chain completamente digitalizzata”

Pubblicato il 25 Giu 2019

Silvia Preti

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Qualcuno lo chiama il nuovo triumvirato, la triangolazione perfetta IoT, Intelligenza Artificiale, Cloud che non possono che andare di pari passo, in una sorta di interdipendenza che si alimenta in continuazione.

In effetti, laddove l’Internet of Things connette molteplici dispositivi e sensori che raccolgono dati eterogenei, Analytics, Machine Learning e Intelligenza Artificiale sono gli strumenti con i quali questi dati vengono analizzati e trasformati in informazioni utili, a supporto di decisioni strategiche e di business.

Ne è consapevole Roberto Leoni, ceo di NiRoTech, società specializzata in progetti di meccatronica che costruirà la prima linea di smart production ad Hong Kong dando il via alla re-industrializzazione dell’isola. Un progetto che vuole trasformare l’isola in un importante hub internazionale di innovazione.

La nuova linea realizzata da NiRoTech, società che è passata da zero, a sei milioni di dollari in sei anni, permetterà non solo di aumentare la capacità produttiva e ottimizzare i costi, ma soprattutto di ottenere prodotti finiti ad alta tecnologia e di qualità superiore”.

Nel nuovo sito che sarà inaugurato in autunno, automazione, robotica e intelligenza artificiale si combineranno per realizzare prodotti hi-tech.

“Questo primo sito produttivo, dell’ampiezza di 2500 metri quadri e interamente di proprietà di NiRoTech, rappresenta un passo fondamentale per avere una supply chain completamente smart – ha sottolineato Leone”.

La Cina infatti è decisamente avanti sulla strada dell’automazione che viene considerata la soluzione ai problemi di manodopera, sempre più costosa e sempre più scarsa. A Hong Kong, in particolare, negli anni il manifatturiero è progressivamente scomparso, mentre i costi dei terreni e degli immobili sono lievitati tanto da rendere impensabile sviluppare siti industriali.

Ora il governo vuole invertire la tendenza e spingere un “Made in Hong Kong” basato su innovazione e tecnologia. “La chiave per essere competitivi è proprio questo: puntare sullo smart manufacturing per realizzare prodotti di qualità eccelsa ad alto valore aggiunto”, ha continuato Leone.

“Un modello –ha sottolineato Leone – che a mio avviso è estremamente interessante anche per noi europei. Infatti, se l’esperienza con questa nuova linea a Hong Kong sarà positiva, non escludo che in futuro potremo replicarla anche in altri Paesi, Italia inclusa”.

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