PIATTAFORME

La guerra dei pagamenti peer-to-peer, Snapcash si arrende alla concorrenza

Dal 30 agosto chiude i battenti il servizio di Snapchat (attivo solo negli Usa) che permetteva scambi di denaro. Competizione agguerrita da PayCash di Apple, Google Pay e, in Oriente, WeChat Pay e AliPay

Pubblicato il 23 Lug 2018

snapcash

Stop al servizio di pagamento peer-to-peer di Snapchat. La piattaforma si arrende alla concorrenza e chiude Snapcash, il servizio che consente agli utenti di scambiarsi denaro. Finora era possibile per esempio dividere il costo di un regalo o di una cena al ristorante.

La chat ha confermato alla testata specializzata TechCrunch che il 30 agosto il servizio chiuderà i battenti.

A pesare su Snapcash, lanciato nel 2014 in partnership con Square, è la concorrenza di servizi analoghi forniti da altre aziende come Venmo, PayPal, Square Cash Zelle. Accanto a questi, è in campo anche Facebook, che negli Usa e in altri Paesi tra cui Francia e Regno Unito permette lo scambio di denaro attraverso la chat Messenger.

WhatsApp, che appartiene a Facebook, sta operando il suo sistema di pagamenti in India. Della partita sono poi Apple, con il servizio Apple Pay Cash, e Google con il Google Pay. In Oriente, invece, tra le soluzioni più gettonate figurano WeChat Pay e AliPay.

Ma tra i possibili motivi che possono aver contribuito alla chiusura del servizio, anche l’ipotesi che la app venisse impiegata come mezzo di pagamento per “contenuti erotici”.

La funzione era finora disponibile per gli utenti di Snapchat che utilizzano sia Android che iOS negli Stati Uniti: necessari una carta di debito e la maggiore età.

“Snapcash è stato il nostro primo prodotto creato in collaborazione con un’altra società: Square – ha detto un portavoce dell’azienda -. Siamo grati per tutti gli Snapchatter che hanno utilizzato Snapcash negli ultimi quattro anni e per la partnership di Square”.

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