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Diritti Tv Serie A: sbarca in Italia Dazn, la Netflix dello sport

James Rushton, Ad della società di punta del gruppo Perform, che trasmetterà 114 partite a stagione nel triennio 2018-2021: “Qui partiamo da zero: c’è da conquistare il bacino di 2,5-3 milioni di utenti dei servizi pirata. Il calcio è un asset fondamentale, e in Italia vogliamo mettere radici. Aperti a distribuire il nostro prodotto a tutti, dalle telco a Sky e Mediaset”

Pubblicato il 15 Giu 2018

Rushton-James-Perform-Dazn
during day 1 of the Soccerex Global Convention at Manchester Central Convention Complex on September 4, 2017 in Manchester, England.

Al momento dell’assegnazione dei diritti tv per le partite della Serie A di calcio nel triennio 2018-2021 in molti tra i non addetti ai lavori si saranno chi sia Perform, la società che si è aggiudicata la trasmissione in esclusiva di 114 partite per ogni stagione, tre per ogni turno di campionato, inclusa la possibilità di mandare in onda gli higlight degli altri match.

Perform è la società capofila di una seri di servizi, come calcio.com e la più nota “Dazn”, trascrizione della pronuncia di “the zone”, servizio che trasmette live e on demand eventi sportivi su abbonamento, per una spesa mensile di 9,99 euro. Il servizio ha finora preso piede in Germania e in Giappone, e con l’acquisizione dei diritti in esclusiva su una parte della Serie A ora sbarca anche in Italia, dove ha intenzione di mettere radici e rimanere oltre la scadenza del 2021, arricchendo progressivamente la propria offerta.

A presentare il piano della società è l’amministratore delegato della società britannica, James Rushton (nella foto), che annuncia un piano di espansione, con relative assunzioni, nel nostro Paese, aprendo anche alla possibilità di collaborare con player più strutturati e puntando sul fatto che l’offerta legale, soprattutto quando non richieda spese esorbitanti, può riuscire nell’impresa di erodere utenti alla pirateria, che in Italia, per il calcio, conta secondo le ultime stime su 2,5 – 3 milioni di consumatori.

“Siamo aperti a distribuire Dazn a tutti – spiega Rushton – Stiamo parlando con i potenziali partner, Vodafone, Wind, Tim e Fastweb, ma anche Sky e Mediaset“. “Il calcio italiano per noi è un grande asset. Noi – sottolinea – ci riferiamo ai 2,5-3 milioni di italiani che guardano le partite illegalmente. Offrendo questo prodotto a 9,99 euro riteniamo che la nostra proposta sia mirata anche a loro. Partiamo da zero abbonamenti, ma prima dobbiamo allargare il mercato. Abbiamo una vision molto chiara e definita. Nei prossimi giorni, settimane faremo dei nuovi annunci. Ci riferiamo a tutti come clientela, naturalmente i millennial sono più vicini al nostro target, visto che usano già Netflix. Ma la bontà di questo pacchetto è che abbiamo la partita del sabato sera, che si rivolge a tutti, dalla nonna di Napoli al millennial”.

Intanto, per pubblicizzare il sevizio e acquisire una prima base di utenti, nei prossimi mesi e in concomitanza con l’inizio della prossima stagione di Serie A Dazn sta preparando “una grande campagna di marketing – aggiunge Rushton – Siamo più aperti ai giovani ma ci rivolgiamo a tutte le fasce”.

Quanto alle possibili o eventuali alleanze per il futuro, Jacopo Tonioli, Chief commercial officer di Perform Group non si sbottona: “Abbiamo ricevuto diverse telefonate dai maggior player italiani, siamo assolutamente aperti a parlare con tutti e ad ascoltare tutti. Siamo aperti a qualsiasi modello commerciale che permetta all’applicazione Dazn di essere accessibile a più utenti possibili su scala nazionale. In questo momento non posso spiegarvi esattamente la nostra strategia commerciale. Vogliamo proteggere le tre partite in esclusiva, che possono essere integrate con altri servizi. È molto facile – chiarisce – accedere all’applicazione e al contenuto. Abbiamo per iniziare tre partite della Serie A. Non abbiamo nessun accordo commerciale, abbiamo due mesi e un piano e una vision molto chiari”.

“Non siamo qui per i prossimi tre anni – conclude Rushton – ma per i prossimi 25 anni. Il gruppo Perform lavora da circa dieci anni come trading company. Abbiamo uno staff di 50 persone in Italia e puntiamo ad averne 200 entro fine 2018, come creativi, ingegneri di prodotto, commerciali e giornalisti. La parte ingegneristica resterà in Inghilterra, compreremo altri spazi in Italia. Per estendere la nostra piattaforma nelle prossime 2-4 settimane investiremo 50 milioni. Siamo in trattativa per altri diritti, ma non sveliamo le nostre carte. Basti pensare che in Germania, fra le altre discipline, distribuiamo anche basket Nba, tennis e rugby”.

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Antonello Salerno

Professionista dal 2000, dopo la laurea in Filologia italiana e il biennio 1998-2000 all'Ifg di Urbino. Ho iniziato a Italia Radio (gruppo Espresso-La Repubblica). Poi a ilNuovo.it, tra i primi quotidiani online nati in Italia, e a seguire da caposervizio in un'agenzia di stampa romana. Dopo 10 anni da ufficio stampa istituzionale sono tornato a scrivere, su CorCom, nel 2013. Mi muovo su tutti i campi dell'economia digitale, con un occhio di riguardo per cybersecurity, copyright-pirateria online e industria 4.0.

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