IL CASO

Brexit, app a pagamento per restare nel Regno Unito. Scoppia la polemica

Il sistema di regolarizzazione per i cittadini europei messo a punto dallo Home Office – secondo alcune Ong – potrebbe ostacolare le richieste dei cittadini europei poco avvezzi alle nuove tecnologie

Pubblicato il 21 Gen 2019

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Stando a quanto riportato dal quotidiano The Independent, esiste il rischio concreto che decine di migliaia di cittadini dell’Ue residenti in Gran Bretagna possano risultare, una volta diventata esecutiva la Brexit, clandestini privi di documenti. A lanciare l’allarme, alcune organizzazioni anti-Brexit, le quali denunciano la presunta inadeguatezza del sistema messo a punto dallo Home Office, che potrebbe mettere in difficoltà utenti poco avvezzi all’uso delle nuove tecnologie.

Il programma Eu Settlement Scheme, che entra in funzione oggi, prevede infatti la concessione della residenza ai cittadini dell’Ue che ne facciano richiesta entro il 30 giugno 2021. Il problema risiederebbe nel fatto che i richiedenti dovranno provare, attraverso una piattaforma online, la propria identità utilizzando il proprio passaporto e fornendo una fotografia tramite una mobile app (al momento, tra l’altro, disponibile solo per Android) a pagamento. Il software costa 65 sterline per gli adulti e 32,5 sterline per chi ha meno di sedici anni.

L’accusa è chiara: il sistema potrebbe risultare ostico in primo luogo per coloro che ne ignorano la l’esistenza e, soprattutto, per le persone poco familiari con questo genere di soluzioni, a partire per esempio dagli anziani e per coloro che non parlano correttamente l’inglese.

Secondo le Ong, se anche solo il 5% dei residenti (circa 3,5 milioni di persone) dovesse avere problemi nel presentare la domanda, 175 mila persone sarebbero a rischio di rimanere senza uno status legale nel Paese. Diverrebbero, come detto, clandestini. Il governo britannico ha specificato che non mancheranno strumenti di sostegno a tutte le categorie di utenti: documenti con traduzioni delle procedure in varie lingue, contact center center telefonici e assistenza a domicilio per coloro che hanno mobilità limitata. Ciascuna ambasciata, inoltre, presterà assistenza ai propri cittadini. In un test condotto alla fine dell’anno scorso erano state presentate 29.987 domande, di cui 27.211 andate a buon fine senza alcun respingimento.

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