INFRASTRUTTURE

Smart city, Calzavara lancia le torri 5G “intelligenti” e di design

La società friulana fa da apripista nello sviluppo di un nuovo hub tecnologico in grado di offrire servizi per sicurezza e videosorveglianza, controllo del traffico, dell’inquinamento e dell’illuminazione

Pubblicato il 11 Feb 2021

Domenico Aliperto

Dicecell

Torri per le telecomunicazioni “intelligenti”, che diffondono connettività per la nuova infrastruttura 5G, ponendosi anche al servizio di municipalità e multiutility per lo sviluppo della smart city. Grazie all’utilizzo di software di gestione evoluti e a un design ricercato, queste smart tower possono diventare uno dei pilastri della nuova città sicura, ecosostenibile e interconnessa, a cui forniscono, per esempio, illuminazione “on demand”, controllo dei livelli di inquinamento, sicurezza attraverso telecamere e attività di videoanalisi, ma anche – collocate in ambienti chiusi come stazioni, aeroporti, stadi, fiere – monitoraggio del flusso di persone, informazione e intrattenimento su grandi schermi Led integrati.

Le torri evolute realizzate da Calzavara

È ciò che si propone di fare Calzavara, società di Basiliano (Ud) specializzata nella fornitura di torri tradizionali per telecomunicazioni e oggi apripista nello sviluppo delle nuove infrastrutture che aiuteranno le towerco a trasformarsi e a diventare elementi strategici della smart city, cooperando nell’adempiere compiti complessi. “Le torri per la telefonia mobile”, spiega in una nota Massimo Calzavara, amministratore delegato del gruppo, “finora sono state strutture passive affittate agli operatori di rete per installare le antenne e consentire la diffusione del segnale. Le nostre torri di nuova generazione invece ospitano sia antenne che altre tecnologie, sono intelligenti, equipaggiate con un software che gestisce tutto l’ecosistema e progettate per aiutare le towerco a evolvere in fornitori di servizi ad alto valore aggiunto, come la raccolta e la gestione di dati da sensori IoT, il monitoraggio dell’inquinamento, la videosorveglianza cittadina e l’illuminazione stradale”.

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Calzavara aggiunge che la piattaforma software mette a disposizione un digital twin, cioè la replica virtuale della torre, continuamente aggiornata da un flusso consistente di dati provenienti sia dalla torre stessa sia dal sistema di impianti ad essa collegati, come telecamere e sensori. “Questo approccio data-centrico consente di ricostruire informazioni su spazi occupati e disponibili, margini di carico residui per la struttura, consumi energetici, banda utilizzata, telemetrie degli impianti di servizio, allarmi, situazione manutentiva, fornendo strumenti e aperture ad altri soggetti economici che vogliano assumere il ruolo di neutral host. Le nostre torri quindi non saranno più appannaggio esclusivo degli operatori telco, ma diventeranno strategiche anche per le municipalità e le multiutility coinvolte nello sviluppo della smart city”.

Una torre “multitasking” per la smart city

La Dicecell per esempio, oltre alla connettività 5G (con small cell) necessaria alle telecomunicazioni, permette di offrire servizi di sicurezza e videosorveglianza attraverso telecamere e videoanalisi, illuminazione intelligente, monitoraggio ambientale grazie a sensori per il clima e l’inquinamento (temperatura, umidità, polveri sottili). Inoltre, può essere impiegata in ambienti chiusi come centri commerciali, aeroporti e stadi per fornire, insieme a connettività cellulare e Wi-Fi, il monitoraggio del flusso di persone e servizi di informazione, intrattenimento e pubblicità su grandi schermi Led integrati.

Connettività, videosorveglianza, smart lighting e monitoraggio ambientale possono poi essere erogati anche da una linea di “pali stradali” pensati per il potenziamento della smart road a supporto dalla futura infrastruttura per i servizi di guida autonoma. Infine, specificatamente per gli operatori telecom è stata studiata una smart tower per macro-siti che dietro un design elegante nasconde le antenne macro-cella 5G di quattro operatori diversi e un micro-datacenter per edge computing.

Lo sviluppo internazionale dell’azienda

Fondata nel 1966, 111 dipendenti, Calzavara ha visto salire nel 2020 il fatturato a 21 milioni di euro (10% in più rispetto al 2019) ed è diventata un fornitore globale di soluzioni ad alto contenuto tecnologico. Con tre sedi in Italia (Udine, Bologna, Roma) e una a Marsiglia, in Francia, a novembre ha aperto anche la sede cinese di Shanghai. “Siamo sbarcati in Cina”, chiosa Massimo Calzavara, “perché si tratta di un’area molto promettente. Mentre in Europa, complice la pandemia in corso, il mercato delle torri smart sta evolvendo lentamente, la Cina sta già lavorando per far ripartire l’economia con un grande piano per le smart city, le città connesse del futuro: ci sono già più di 700 mila torri 5G, e tra queste le nostre Dicecell sono riconosciute come un’eccellenza del Made in Italy. L’ultima installazione l’abbiamo fatta a Wuhan, la città diventata tristemente famosa per il primo focolaio di Covid19: per noi quella torre è un simbolo di resilienza, il segno concreto che ripartire è possibile. Non vediamo l’ora di poterlo fare anche qui”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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