RIDE HAILING

Arrivano i taxi volanti di Uber, asse con la Nasa

Il servizio UberAir sarà disponibile a partire dal 2020. In campo anche Sandstone Properties che fornirà gli spazi sui tetti per i terminal. Il chief product officer Holden: “Previste decine di migliaia di voli giornalieri”

Pubblicato il 08 Nov 2017

Patrizia Licata

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Il sogno delle auto volanti di Uber non si spegne: la start-up del ride hailing, colosso mondiale del servizio che si prenota via app entrato in rotta di collisione con tassisti e regolatori in tutto il mondo e di recente scosso da un cambio ai vertici che ha portato all’uscita di scena del Ceo e fondatore Travis Kalanick, ha fornito i dettagli sull’avanzamento del progetto Uber Elevate e mostrato come sarà il servizio UberAir – i taxi volanti di Uber – in un video proiettato al Web Summit di Lisbona. Nelle intenzioni della società, l’auto che vola sarà realtà nel 2020 e il chief product officer Jeff Holden ha annunciato che ci sono già due città negli Stati Uniti – Los Angeles e Dallas – che ospiteranno la flotta di veicoli volanti di Uber.

Los Angeles è un partner importante per il progetto di Uber: Holden ha detto di aspettarsi che i cittadini della metropoli californiana faranno largo uso delle auto volanti durante le Olimpiadi del 2028 che si terranno nella loro città. Uber ha annunciato anche un accordo con Sandstone Properties, società di investimento nel mercato immobiliare di LA, per realizzare i terminali di decollo e atterraggio del suo servizio, chiamati Skyport e che ovviamente sorgeranno sui tetti dei palazzi più alti. Sandstone possiede 20 edifici a Los Angeles che il servizio UberAir potrebbe usare come basi per i suoi voli nella metropoli californiana.

Gli ostacoli tecnici e regolatori per un progetto del genere non mancano, ma Holden ha reso noto che Uber ha un accordo con la Nasa e che insieme all’ente spaziale americano svilupperà un sistema specializzato per il controllo del traffico aereo (i progetti si chiamano Unmanned Traffic Management e Unmanned Aerial Systems) che permetterà di seguire le innovazioni del settore: i cieli saranno sempre più affollati, fra aerei tradizionali, droni e taxi volanti, e ovviamente la priorità è garantire la sicurezza, evitando collisioni.

“La tecnologia permetterà a chi risiede a Los Angeles letteralmente di sorvolare il traffico per cui la città è famigerata, recuperando tempo da usare in modo più produttivo”, ha affermato Holden in un commento su Usa Today. “Ci aspettiamo che quando sarà pienamente operativo UberAir effettuerà decine di migliaia di voli al giorno nella città”. “UberAir farà molti più voli sulle città ogni giorno di quanto sia mai stato fatto prima e perché ciò avvenga in modo sicuro e efficiente occorrerà un profondo cambiamento nelle tecnologie di gestione del traffico aereo”, ha aggiunto il chief product officer di Uber riferendosi alla collaborazione con la Nasa.

Il video “Closer Than You Think” mostrato alla conferenza internazionale della tecnologia in corso a Lisbona è un filmato basato su effetti speciali in un cui una donna si dirige verso un Uber Skyport sul tetto di un grattacielo, prenota con la sua app un volo UberAir e entra con altri tre passeggeri sul taxi volante. Il velivolo è elettrico e totalmente driverless: niente emissioni inquinanenti, nessun pilota. Decolla verticalmente come un elicottero e in pochi minuti porta i suoi passeggeri a destinazione solcando i cieli, libero da ingorghi e lontano dallo smog.

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