CYBERSECURITY

5G, gli 007 britannici “aprono” a Huawei: “Rischi gestibili”

Il report dell’intelligence potrebbe rassicurare anche altri Paesi europei riguardo all’utilizzo di componenti cinesi per lo sviluppo delle reti. Schiaffo a Trump

Pubblicato il 18 Feb 2019

F. Me

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L’intelligence britannica ritiene di poter limitare i rischi legati all’uso della tecnologia 5G di Huawei. E’ quanto riporta oggi il Financial Times, riferendo le conclusioni raggiunte dall’intelligence per la cyber sicurezza – non ancora rese pubbliche – che peseranno sulla decisione che il governo dovrebbe adottare su Huawei tra marzo e aprile.

Secondo una fonte interpellata dal FT, le conclusioni a cui sono arrivati gli 007 di Londra potrebbe avere come effetto quello di rassicurare anche altri Paesi europei riguardo all’utilizzo di componenti cinesi per lo sviluppo delle reti 5G.

La mossa della Gran Bretagna appare in direzione contraria a quella presa lo scorso anno da Australia e Nuova Zelanda, che avevano escluso il gruppo dalla gara per lo sviluppo delle reti 5G. Sia Australia che Nuova Zelanda appartengono, come la Gran Bretagna, all’alleanza nota come “Five eyes” per la condivisione di intelligence, di cui fanno parte anche il Canada e gli Stati Uniti: la Gran Bretagna, scrive il quotidiano londinese, potrebbe scegliere di andare verso una diversificazione dei fornitori e verso parziali restrizioni al 5G. Il governo britannico, ha dichiarato un portavoce, è ancora al lavoro e una decisione a riguardo e’ attesa per la primavera prossima.

Le conclusioni dell’intelligence britannica rappresentano un duro colpo per Washington, impegnata a convincere i Paesi europei a tenere fuori Huawei dalla costituzione delle reti 5G di ultima generazione, convinta che agisca come agente di spionaggio della Cina.

Nei giorni scorsi Huawei è stata nuovamente presa di mira, nei giorni scorsi, alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, dal vice presidente Usa, Mike Pence, che ha detto che gli Stati Uniti “sono stati chiari” con i loro partner riguardo ai rischi di sicurezza posti da Huawei e da altri gruppi di telecomunicazioni cinesi. “La legge cinese richiede loro di fornire accesso al vasto apparato di sicurezza a qualsiasi dato che riguardi il loro network o le loro attrezzature”, aveva detto Pence, ribadendo una delle principali accuse degli Stati Uniti al gruppo cinese. La Cina ha smentito le accuse del numero due della Casa Bianca.

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