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“5G, il protocollo Ip non basta più”: l’Etsi crea una task force

L’Istituto europeo per gli standard nelle telecomunicazioni dà il via a un gruppo di lavoro sul networking non-Ip: sarebbe il candidato ideale per migliorare le prestazioni delle reti, abilitare i nuovi casi d’uso e generare risparmi per le telco

Pubblicato il 08 Apr 2020

Patrizia Licata

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Il protocollo di rete Tcp/Ip non è “ottimale” per gli avanzati servizi 5G, avendo già mostrato problematiche con lo standard mobile 4G. Le telco vogliono esplorare le potenzialità di nuovi protocolli non-Ip e per questo l’Etsi, l’Istituto europeo per gli standard nelle telecomunicazioni, ha dato vita all’Industry specification group addressing Non-Ip networking (ISG Nin): lavorerà sul networking non-Ip come candidato a garantire prestazioni più elevate per le reti di nuova generazione. Nella prima riunione dei gruppo John Grant di BSI (British Standards Institution) è stato eletto presidente dell’ISG, mentre Kevin Smith di Vodafone è stato eletto vice presidente.

Al lavoro sui nuovi standard

Le reti Tlc sono oggi chiamate a sostenere l’incremento di domanda di connettività e maggiori volumi di traffico e ad abilitare nuovi casi d’uso. I service provider cercano tecnologie più efficaci rispetto al networking basato su Tcp/Ip utilizzato dai sistemi attuali, spiega l’Etsi.

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L’ISG Nin intende sviluppare standard che definiscono le tecnologie che permettono un uso più efficiente della capacità, hanno la sicurezza integrata (security by design) e abbassano la latenza nelle trasmissioni media in diretta.

Diversi operatori mobili avevano già indicato nel 2015 all’Etsi che esistevano problemi con la tecnologia basata su Tcp/Ip utilizzata nel 4G. Tra questi, un uso complesso e inefficiente dello spettro dovuto all’aggiunta di mobilità, sicurezza, qualità del servizio e altre funzionalità a un protocollo che non le prevedeva “by design”. Sono dunque stati necessari aggiustamenti per aggirare le problematiche che hanno fatto salire i costi per le telco, nonché la latenza e il consumo di energia. Di qui la convinzione che il protocollo Tcp/Ip sia poco adatto ai più avanzati servizi 5G.

Implementazione a fasi

Un precedente Industry specification group dell’Etsi dedicato ai protocolli di nuova generazione, formato nel 2015, ha analizzato questi problemi e suggerito soluzioni alternative individuando le tecnologie che potevano risolvere le difficoltà segnalate dagli operatori di rete pur rimanendo compatibili con l’attuale Internet e nuove tecnologie come Sdn e Mpls. Il nuovo gruppo ISG Nin si occuperà specificamente delle tecnologie alternative al Tcp/Ip adatte a servire le applicazioni 5G e che siano al tempo stesso più facili da gestire e con minori Capex e Opex.

Il lavoro dell’ISG Nin sarà applicato prima alle reti mobili private (come quelle per l’automazione nelle fabbriche) e successivamente ai sistemi pubblici, sia nella rete core che negli elementi radio.

Il gruppo produrrà per prima cosa un report che descriverà le limitazioni del Tcp/Ip e indicherà come un sistema alternativo sarebbe in grado di superarle. L’ISG Nin cercherà anche di specificare come le tecnologie individuate formeranno la base dei nuovi protocolli. Sarà infine creato un framework per guidare test di efficacia per i nuovi protocolli.

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