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Nokia ridimensiona Alcatel-Lucent: in vista tagli per oltre 1.200 posti di lavoro

Si tratta di un terzo dei dipendenti delle divisioni R&S in Francia. Il management: “Troppe pressioni sui costi, ma teniamo duro sullo sviluppo del 5G nel Paese”

Pubblicato il 23 Giu 2020

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Stagione di ristrutturazione per Nokia. L’azienda annuncia il taglio di 1.233 posti di lavoro corrispondenti a un terzo dei dipendenti della controllata francese Alcatel-Lucent.

L’operazione, annunciata oggi, fa parte di una più ampia revisione delle proprie strategie nel settore ricerca e sviluppo e arriva allo scadere dei 2 anni su cui l’azienda si era impegnata con il governo francese – ai tempi dell’acquisizione di Alcatel-Lucent – a preservare posti di lavoro espandendo i team R&S sulla tecnologia 5G.

Nokia, che compete con Ericsson e Huawei sulle apparecchiature di rete 5G, ha dichiarato che la riduzione del personale era necessaria “a causa delle significative pressioni sui costi”.

Nokia impiega 5.138 persone in Francia, di cui 3.640 lavorano per Alcatel-Lucent International.

Dove sono previsti i tagli

I tagli coinvolgono le attività dei siti di Parigi-Saclay e Lannion, in Francia. Nessun taglio per le società affiliate di Nokia France: Radio Frequency Systems, Nokia Bell Labs France e Alcatel Submarine Networks.

“L’obiettivo – fa sapere l’azienda – è raggiungere un modello operativo best-in-class a livello globale, aumentare la produttività e l’agilità di R&S per rafforzare la posizione competitiva e garantire prestazioni a lungo termine”.

“La Francia rimarrà un centro di ricerca e sviluppo decisivo all’interno di Nokia, principalmente attorno allo sviluppo di tecnologie 5G nonché nella ricerca avanzata con Bell Labs, tra cui Internet of Things e la nuova generazione di soluzioni di trasporto – dice il presidente di Nokia in Francia, Thierry Boisnon -. Intendiamo inoltre continuare a svolgere un ruolo attivo nell’ecosistema digitale francese”.

La divisione faceva parte del gruppo Alcatel-Lucent prima che Nokia lo acquistasse nel 2015 in un accordo interamente azionario che valutava il business francese a 15,6 miliardi di euro.

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