IL CASO

Agcom e Privacy, ultima chiamata 18 marzo

Slittano per l’ennesima volta le votazioni per eleggere i vertici delle due Autorità in carica fino al 31 marzo. Bisogna dunque stringere il cerchio per evitare la terza proroga

Pubblicato il 05 Mar 2020

parlamento italiano

Si votano il 18 marzo alla Camera i nuovo vertici di Agcom e Privacy. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo. La discussione generale è prevista a partire dalla nove.

I vertici sono scaduti a giugno e luglio dello scorso anno e sono stati già prorogati due volte (la scadenna dell’ultima proroga è il 31 marzo) mente le nomine sono state rinviate più volte. Secondo indiscrezioni lo slittamento sarebbe determinato soprattutto perché Pd e 5 Stelle non trovano un accordo sui nomi.

L’ultima puntata della “telenovela” nomine c’è stata lo scorso 27 febbraio quando il presidente della Camera, Roberto Fico, ha proposto alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati di svolgere il prossimo 5 marzo le elezioni per i presidenti delle Autorità in scadenza. Alla proposta la presidente però non ha risposto.

La votazione ci sarebbe dovuta essere appunto il 27 febbraio ma Palazzo Madama aveva rimandato a data destinarsi.

I nomi in lizza

Per la presidenza Agcom, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si sarebbe espresso a “favore” di una figura “super-partes”, ossia non legata, almeno “formalmente”, ad alcun partito. Roberto Chieppa, Vito Cozzoli e Roberto Garofoli i tre nomi che stanno circolando nelle ultime ore.

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Per Antonello Giacomelli, ex sottosegretario alle Comunicazioni del governo Renzi, si starebbe invece prospettando una poltrona da commissario.

Per quanto riguarda la Privacy invece ci sarebbe un accordo su su Pasquale Stanzione, giurista ed ex docente di Diritto Privato all’Università di Salerno che, secondo quanto risulta a CorCom ci sarebbe il “via libera” di centro-destra e centro-sinistra.

Il senatore di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa, che ha presentato la propria candidatura a riapertura della “partita” a seguito dell’insediamento del governo giallo-rosso, era stato in pole position. Classe 1947, La Russa – su cui c’era la convergenza del centro-destra – sarebbe diventato in automatico il nuovo Garante per effetto del regolamento che prevede l’elezione a Garante del componente più anziano fra i quattro eletti dal Parlamento (due dalla Camera e due dal Senato). Ma a quanto risulta a CorCom è su Pasquale Stanzione, classe 1945, che il centro-sinistra avrebbe deciso ora di convergere. E il candidato sarebbe gradito anche al centro-destra.

Per il collegio si fanno i nomi del professore di Diritto Costituzionale all’Università Bocconi, Oreste Pollicino, e della professoressa Monica Palmirani, coordinatrice del Corso di Dottorato in Law, science and technology all’Università di Bologna.

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