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Almaviva Contact, tavolo di crisi permanente al ministero del Lavoro

Riflettori sul sito di Palermo. In occasione dell’incontro con le parti sociali il governo ha comunicato di avere già fatto i primi incontri con Agcom per valutare l’applicazione delle tariffe a pagamento. Entro gennaio via anche al tavolo di settore

Pubblicato il 08 Gen 2020

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Diventa permanente il Tavolo Almaviva Contact. E’ il risultato dell’incontro conclusosi al ministero del Lavoro sulla crisi occupazionale del call center di Palermo che occupa 2800 dipendenti e che rischia un taglio dei posti di lavoro per il calo delle commesse. Presenti il sottosegretario al Lavoro, Stanislao di Piazza, il sottosegretario al Mise, Alessandra Todde e l’assessore del Comune di Palermo, Giovanna Marano.

L’azienda ha dichiarato al tavolo che sta gestendo la situazione attuale coi mezzi a disposizione, paventando che su alcune commesse gli strumenti a disposizione non siano sufficienti. Almaviva – riferiscono fonti sindacali – ha spiegato che è necessario iniziare a costruire l’impalcatura per un ammortizzatore sociale da applicare fino a fine anno per sostenere la tenuta aziendale sino a fine anno, nell’attesa che le attese misure strutturali diano i risultati attesi. Il sottosegretario Todde ha comunicato al tavolo di avere già fatto i primi incontri con Agcom per valutare l’applicazione delle tariffe a pagamento (facendo seguito anche alle richieste dei committenti, in particolare Wind), e ha confermato la volontà di iniziare un percorso di dialogo con Sky per approfondire il tema dei volumi. Il sottosegretario Di Piazza ha definito il tavolo ministeriale “permanente” e ha confermato che entro il mese di gennaio sarà convocato il tavolo di settore che dovrebbe portare le risposte necessarie e le misure strutturali a sostegno del comparto.

I sindacati hanno evidenziato la necessità di interventi strutturali e di un ammortizzatore sociale strutturale e soprattutto misure che favoriscano il rientro dei volumi in Italia con interventi propedeutici alla riduzione dei costi (la defiscalizzazione). La richiesta sindacale ad Almaviva è di non far precipitare la situazione con l’apertura di procedure di ristrutturazione e di continuare ad utilizzare il sostegno dell’ammortizzatore nell’attesa di un intervento strutturale anche sotto il profilo della riconversione, in quanto il settore è comunque sovradimensionato. Il reshoring dei volumi è la misura che è stata indicata per dare l’ossigeno per avviare il necessario percorso di riconversione per il quale necessitano tempo e risorse economiche.

“Per questo tipo di intervento – dice Francesco Assisi, segretario generale della Fistel Cisl Sicilia – occorrono misure che necessitano anche di risorse economiche. E’ necessario che gli intenti positivi trovino una realizzazione in soluzioni concrete che al momento non si vedono. La sollecitazione aziendale si concretizza nella richiesta di un ammortizzatore che metta in sicurezza Palermo (con una percentuale più alta su Wind e Tim) e i sindacati hanno chiesto al tavolo che il governo prima dell’estate metta in atto misure concrete perché il rischio è che si vanifichino tutti i sacrifici”.

E’ stato confermato al tavolo l’input del ministero del Lavoro sui territori per controlli richiesti dalle organizzazioni sindacali e che sussistono le risorse per rifinanziare gli ammortizzatori straordinari. Per il sindacato l’incontro “ha confermato la natura permanente del tavolo e l’interesse attivo del governo, di fatto siamo in attesa di misure strutturali per il comparto (regole certe, ammortizzatore strutturale, pagamento dei servizi, defiscalizzazione sui volumi rientrati in Italia), senza le quali non si può essere tranquilli né per Almaviva né per gli altri outsourcers. Senza questi interventi, il sacrificio dei lavoratori rischia di tradursi solo in un prolungamento di una agonia che dura da otto anni”.

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