CHE BROADBAND FA?

Banda larga, Italia eterna Cenerentola

Siamo in coda alla classifica europea. Per superare l’impasse serve più concretezza nell’azione di governo

Pubblicato il 01 Lug 2013

fibra-rete-network-111111184233

Il Digital Agenda Scoreboard è l’appuntamento annuale per fare il punto sull’avanzamento dell’Agenda Digitale europea e l’occasione per misurare il divario dei singoli paesi rispetto alla media europea.

Il quadro d’insieme dell’Italia rimane desolante e, sfortunatamente, non ci sono segnali di sostanziale riduzione del gap rispetto agli altri paesi europei. Dal lato dell’utilizzo dei servizi a banda fissa emerge, inoltre, una particolare criticità, ossia il debole take up dei servizi a maggiore velocità. Nonostante la disponibilità di servizi fino a 20 Mbit/s su larga parte del Paese, solamente il 14% dei contratti va oltre i 10 Mbit/s, contro la media europea del 59% e ciò nonostante un differenziale di prezzo sempre più ridotto. Senza parlare della banda ultralarga, dove siamo ancora al palo, mentre il 15% degli europei si collega a 30 Mbit/s e più. La situazione migliora lievemente sulla banda larga mobile dove siamo a metà classifica, sia da pc sia da smartphone, ma non in modo tale da cambiare radicalmente la posizione complessiva dell’Italia.

Mentre per la copertura dei servizi a banda larga di base (di rete fissa e mobile) ci troviamo sopra la media europea, colpisce il 27mo posto dell’Italia (ultimo), per il livello di copertura dei servizi a banda ultralarga e per utilizzo dei servizi di e-gov da parte dei cittadini. Sono entrambi aspetti che richiamano il ruolo del sistema pubblico per creare le condizioni abilitanti allo sviluppo dell’innovazione e l’urgenza di una maggiore concretezza nell’azione di Governo. Fino a quando quasi un italiano su due non utilizza regolarmente Internet, sarà difficile confrontarci realmente con l’Europa digitale.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati